Da Vittorio a Trastevere: il vero sapore della cucina romana





A sud della Città del Vaticano, a pochi passi dal Gianicolo, sulla riva destra del Tevere è ubicato uno dei quartieri più noti al mondo della Capitale: Trastevere, il cui termine è indissolubilmente legato alla nascita di Romolo e Remo. Area, anticamente, occupata dagli antichi Etruschi poi dagli Ebrei e i Siriani. I cosiddetti trasteverini, in passato, erano conosciuti per la loro fierezza, talvolta da un atteggiamento un po’ spaccone ma in realtà si trattava di gente generosa, schietta, disinvolta. Da questi poche parole si delinea la maschera nota la cui esistenza romanzata dà vita, ancora oggi, a uno spettacolo teatrale come Rugantino, il cui nome rappresenta proprio il carattere di brontolone. Rione ricordato anche per aver dato i natali all’attore Alberto Sordi, presente in più di 160 pellicole.
Quando si giunge in questo rione ci si trova in una dimensione contraddittoria tra orde di turisti, angoli storici, disparati colori e molteplici favelle ma soprattutto numerosi locali con lavagne esterne sulle quali è presente un lungo elenco dei piatti tipici della cucina romana, sarà vero? Sarà davvero una pietanza preparata a regola d’arte o una tourist trup? È facile imbattersi in trappole turistiche in luoghi così popolari. È necessario chiedere un consiglio per ottenere un suggerimento sincero. Parola d’ordine? Da Vittorio a Trastevere in via San Cosimato 14. Una trattoria a regola d’arte con posti a sedere all’interno del locale e all’esterno. Una cinquantina di coperti per assaporare, davvero, i sapori della tradizione. Bucatini all’Amatriciana, Tonnarelli alla gricia o Cacio & pepe, Carbonara, le Polpette al sugo che aprono i cassetti della memoria dell’infanzia, Polpette alla gricia, alla trippa, Saltimbocca alla romana. Variegata la lista delle insalate, Bucce di papate superbe, Carciofi stuzzicanti. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti del solito menu ma non è così. Buona la qualità degli ingredienti scelti con attenzione, interessantissimo il rapporto qualità – prezzo. Non è un luogo esclusivamente turistico ma anche un ristorante nel quale è possibile incontrare le famiglie romane, soprattutto nei weekend, quelle che desiderano mangiare bere, cedere alle tentazioni capitoline, sentirsi coccolate in un ambiente sereno che mette a proprio agio. Interessante la carta dei vini che, finalmente, ha come protagoniste le bottiglie laziali. Vasta la scelta che spazia dal Bellone al Cesanese per poi attraversare le regioni italiane. Interessante la sfilata dei Tiramisù che variano dal tradizionale al rum e cioccolata fondente.
L’idea nasce dalla volontà di quattro giovani che prelevano il locale nel 2007 più noto come pizzeria, ancora oggi la regina dei carboidrati è lì realizzata con un impasto di 180 g. e una maggiore lievitazione. Marco, Gianluigi, Lorenzo e Ahmed non sono solo soci ma amici che hanno avuto l’intelligenza di suddividere i ruoli. Marco è un ottimo padrone di casa, sorridente, empatico, estroverso, curioso che dopo aver terminato gli studi universitari nella Facoltà di Economia, decide di dedicarsi alla ristorazione. Numerosi i fine settimana da studente a lavorare nei locali… Un mondo diverso, nuovo che poi lo appassiona sempre più. Determinato, volitivo, si sposa, diventa padre ma mantiene ancora la sua passione per il lavoro. Oggi il poker d’assi costituito da questi giovani uomini raddoppia con l’apertura in zona Portuense in via Giuseppe Lunati 25.
L’avanzare insieme, il lavoro di squadra rende gli esseri umani più liberi e noi siamo autonomi nel recarci da Vittorio a Trastevere, allietare il palato e immergerci nella Roma vera, quella che ancora oggi attrae, insegna, lascia sognare… E soprattutto si lascia assaporare.