Avete deciso come festeggiare Halloween? Pulp Kitchen è la giusta ricetta

Chi non ha mai visto, almeno una volta nella vita, solamente qualche scena di un film di Quentin Tarantino? Personalità poliedrica, conosciuta nel mondo cinematografico, copiosa di passioni. Numerosi gli attori che hanno lavorato con lui e ai quali, ancora oggi, piacerebbe farlo. Esordisce con la pellicola Le Iene per poi passare alla storia con Pulp Fiction, film discusso che rompe i canoni della classica regia per giungere a regalare un lieto fine al triste episodio di cronaca che travolse Roman Polansky e la giovane moglie, in stato interessante, Sharon Tate in C’era una volta a Hollywood.

Da una figura tanto osannata nasce il desiderio di Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua di scrivere un libello dalle nuance gialle che percorre i film del regista attraverso i cibi annusati, addentati e prelibati dei protagonisti: Pulp Kitchen Trentaeditore.  

Si parte dal 1992 con la Pizza alla Tarantino sulle note di una promettente Madonna in Like a virgin con un topping di mozzarella e salsiccia e 4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato per poi immergere il naso nelle Patatine fritte alla Quentin. Due anni dopo si avverte l’odore di una Bistecca Douglas Sirk con salsa teriyaki, la prelibatezza delle Frittelle con pancetta o l’incredibile e sensuale Crostata ai mirtilli con formaggio fuso solo immaginata e mai assaporata. Four rooms è il giusto movie per addentare un Cheeseburger Teriyaki con ananas alla griglia, semi di sesamo e zenzero. Il Toast alla Bill non può non evocare la fisicità e la professionalità di una talentuosa Uma Thurman. Impossibile non tentare di cucinare le uova strapazzate di Grindhouse (2007), per non parlare dei super gustosi nachos creativi con guacamole, coriandolo, cipolle rosse e verdi e olive nere. Una goduria solo il pensiero.

Numerose le ricette che immergono nell’atmosfera cinematografica tarantina nella quale ci si accorge che è possibile che i condimenti si mescolino a scene cruente come in Bastardi senza gloria (2009) in cui un sandwich con i wurstel diventa ancora più gradito mentre si assiste al pestaggio di un nazista in uniforme con una mazza da baseball. Anche qui la pietanza ha un significato. Ogni ingrediente trova il giusto posto, tanti colori che delineano personalità e i volti cambiano espressione una volta addentata la saporita pietanza.

Un modo “gudurioso” di trangugiare i film di Quentin. Perché non riproporre i celebri piatti per festeggiare Halloween diversamente? Invitare tutti gli amici a travestirsi nell’attore preferito e cucinare assieme le ricette del libro per poi gustarle dinnanzi un celebre suo film. Una maniera differente per sentirsi parte di una golosa e nuova pellicola cinematografica.