La leggerezza di Max Giusti in Il Marchese del Grillo

Chi non rammenta almeno una scena del celebre film Il marchese del Grillo interpretato magistralmente da un poliedrico Alberto Sordi diretto da Mario Monicelli del 1981? Nella Roma papalina il marchese Onofrio del Grillo conduce un’esistenza tra osterie, donnette, relazioni familiari non sempre semplici a causa di una madre bigotta e invadente, su uno sfondo di beffe realizzate proprio da Onorio coadiuvato dall’inseparabile Ricciotto. La trama ben nota oggi diventa un musical diretto da Massimo Romeo Piparo interpretato da Max Giusti nello storico teatro Sistina della Capitale. Il protagonista si mette in gioco interpretando un ruolo “difficile” perché reso noto da un grande attore. Giusti è sereno in scena, diverte e fa divertire in modo naturale tra accento romanesco, mimica facciale, battutte attuali che suscitano un riso amaro. Armoniosa e funzionale la scenografia, vivaci le coreografie, ogni attore ricopre il roprio “alter ego” in modo professionnale. Spiccano Giulio Farnese nel ruolo dello zio prete che desidera conoscere i sogni peccaminosi della nipote provando, probabilmente, un po’ di piacere; Monica Guazzini, marchesa madre, che vagheggia la simpatia dell’indimenticabile Tina Pica; seduce Benedetta Valanzano dalla generosa scollattura in Olimpià; intonata e credibile Ilaria Fioravanti in Genuflessa. Lavoro corale nel quale è impossibile non lodare i ballerini.

Un tuffo nel passato, terribilmente attuale, in cui permangono le differenze sociali, le raccomandazioni esistono, si distinguono ancora oppressi e oppressori su uno sfondo nel quale la Chiesa, invece di prodigarsi per il prossimo, pensa solo al proprio interesse …