La visciola impreziosita dalla Fabrizi Family

Rossa, passionale, succosa, sensuale proprio come le labbra carnose di un bell’amante tanto bramato. È lei la visciola copiosa di antociani, dalle proprietà antinfiammatorie, dal sapore deciso, dal nome probabilmente di origine tedesca. Modella curvilinea e luminosa, si pensa di provenienza orientale, sulle colline marchigiane appare aver trovato il suo habitat naturale.

Ad aver perso la testa per questa formosa creatura è il giovane imprenditore Nicola Fabrizi che otto anni fa, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche e aver frequentato un master a Londra di international management decide di tornare nelle Marche, regione di Verdicchio e Pecorino per costruire una realtà solida che trasmetta la tradizione della sua terra e soprattutto abbia una storia da raccontare. Nicola possiede la pazienza della madre Cinzia e la determinazione di papà Giuseppe. Crea la Fabrizi Family i cui membri costituiscono La Corte di Visciola, un accompagnamento che varia dalle Dame golose che chiacchierano con disparate pietanze, passano per la soffice e profumata Damigella artigianale, si lasciano difendere da un temerario Cavaliere per giungere al cospetto del Re e la Regina di visciole. Il primo dalle sfumature preziose dal rubino al violaceo, generato da uve Sangiovese e Montepulciano, caratterizzato da una doppia fermentazione. Convincente al naso e avvolgente in bocca. Dal lungo ed appagante epilogo. Ottimo per i dessert, non disdegna neanche i formaggi. La Regina, realizzata in onore e da un’idea della consorte di Nicola, Chiara, è una novità. Bollicina ancestrale dal perlage fine e persistente. Insolita dalla spiccata acidità, buona abbinabilità al cibo. Compagna di un risotto all’astice, moglie dei prelibati taglieri, amica con la quale confidarsi, base di colorati cocktail.

Il marchio è sinonimo di garanzia, sia perché made in Italy, sia perché generato da una passione tipica della gente nata sul lungo Stivale, quella che non dimentica i nonni, che rispetta i genitori, che nella famiglia scova il punto di forza e l’approdo. Nicola sogna e fa sognare attraverso la memoria involontaria della vista e del palato … Soprattutto invita a viaggiare con i piedi saldi a terra proprio come le radici profonde delle viti marchigiane.