Le nuove generazioni dell’olio: Agricola Spontanea

Quando nella lontana colonizzazione dell’VIII sec. a. C. i Greci giunsero nel Sud Italia tre erano i prodotti ai quali erano particolarmente legati: vite e fico, connessi al culto di Dioniso, l’ulivo da collegare ad Atena… Un modo per non dimenticare la madrepatria. Probabilmente questi “doni naturali” erano già conosciuti ma la presenza ellenica fa in modo che le popolazioni autoctone ne imparino meglio le tecniche di coltivazione.

Il lungo Stivale gode di una biodiversità unica al mondo, nella quale ogni regione sprigiona il meglio di sé. Mare, montagne, pianure, colline, laghi disegnano un paesaggio che ospita un patrimonio culturale fantastico. La politica non aiuta molto nello sviluppo delle aree generose e numerosi giovani sono costretti a emigrare pur di trovare una collocazione lavorativa. Qualcuno, di rado, resta attaccato alla propria terra, alle proprie genti, abbarbicato come gli ulivi centenari, testimoni muti di episodi storici giunti a noi attraverso i libri o i racconti orali. Tra questi spicca Pierpaolo Lapioli. Dottore in Ingegneria a Milano, appassionato di agricoltura eredita, dal nonno Adolfo, uliveti centenari e tanta passione per la terra. Ricorda il periodo della raccolta nel quale tutta la famiglia si riuniva e dopo il lavoro ci si fermava e si mangiava tutti insieme. Agricola Spontanea è una giovane dal profilo ben delineato che fuoriesce da un albero di ulivo quasi come se si ispirasse a La pioggia nel pineto del conterraneo Gabriele D’Annunzio, poesia nella quale, Ermione e lo scrittore stesso grazie al sentimento panico (Panismo) si fondono nella natura stessa cambiando connotati e colori… Il verde predomina sia nel componimento che nella vita di Pierpaolo che considera questo non un colore ma tante sfumature, tutte differenti come lo è la vita. Il motto di questo giovane imprenditore? Vi veri universum vivus vici (con la forza della verità, vivendo, ho conquistato l’universo) di Aleister Crowley, scrittore ed esoterista inglese. Lapioli crede che la natura vada seguita e non modificata con mezzi discutibili, l’importante è comprenderla. È consapevole della superiorità dell’olio italiano rispetto a quello estero e vorrebbe che già i bimbi in tenera età ne conoscessero il valore. Per assaggiare il suo olio è necessario un buon pezzo di pane di grano duro, fave e pecorino. Diverse le varietà con il quale è prodotto, tutte dai nomi dialettali. Se volete conoscerlo fate un salto a Rosciano (Pescara).