Tenuta Monteti: Stonehenge in Toscana
Uno dei luoghi più visitati al mondo è proprio l’Italia. Lungo Stivale dipinto da coste alte e frastagliate o basse e sabbiose, dolci colline, punte innevate, acque a tratti cristalline. Una millefoglie caratterizzata da strati di reperti archeologici e suoli di diversa origine. Tra le mete più ambite la Toscana, location di set cinematografici come La vita è bella, Il sorpasso, New moon, che spicca anche per la produzione del vino. Tra i termini più noti proprio il Chianti. Numerose le zone balneari sulle quali si riversano, nel periodo estivo, i turisti, tra queste emerge Capalbio il cui nome sembrerebbe derivare da Caput Album o Campus Albus o ancora da Capo d’Alveo probabilmente per le bianche pennellate create dagli alabastri. Tra i passanti popoli come Etruschi e Romani. Qui Paolo e Gemma individuano un piccolo paradiso terrestre oggi gestito dalla figlia Eva e il marito Javier dal nome Tenuta Monteti in onore all’omonimo colle che appare abbracciare i vigneti e proteggerli come un grembo materno. Ventotto ettari a un’altitudine di circa 145 metri sul livello del mare, accarezzati dai venti e baciati dal sole. Aria pulita, spazi aperti, fitta vegetazione ma specialmente massi ciclopici, custodi della tenuta che vagheggiano Stonehenge, noto sito neolitico inglese che per i più rappresenterebbe un osservatorio astronomico. In questa atmosfera da macchina del tempo nella quale non esiste passato e futuro ma solo presente è possibile sorseggiare calici capaci di contenere il paesaggio. Note di humus, eucalipto, erba appena tagliata sono il leitmotiv di sorsi eleganti e parlanti. Narratori di storia ambientate in boschi abitatati da fate e folletti.
Fiore all’occhiello è anche l’Alicante Bouschet generato da Grenache e Petit Bouschet un vitigno legato a un volto femminile, dalla polpa passionale, presente anche in Spagna, Portogallo e Cile ma e in quest’angolo di terra sembra voler pennellare le trasparenze dei vetri.
TM Rosé 2021 (Merlot 70%, Cabernet Franc 20%, Mourvedre 10%) dalle nuance limpidissime è un temerario, non disdegna i confronti. Pesca, melagrana, litchi in bocca si trasformano in pompelmo rosa, epilogo piacevolmente cedrino. Un tutto pasto da abbinare anche a una buona zuppa di pesce o da godere su un sontuoso yacht con un veloce spaghetto al tonno.
Caburnio 2017 (Cabernet Sauvignon 55%, Alicante Bouschet 25%, Merlot 20%) è un viale che porta verso l’alba: longevo. Archetti sinuosi delineano un profilo generoso di polvere di caffè, scatola di sigari, ciliegia. Assaggio agile e beverino.
Una perla dalla forma irregolare è Monteti 2017 (Petit Verdot 60%, Cabernet Sauvignon 20%, Cabernet Franc 20%): estremamente affascinante. Note balsamiche, menta, ribes, arancia sanguinella dai tannini vellutati concedono un piacere infinito. Un tango danzato da due ballerini vestiti di rosso e nero che incrociano il loro sguardo capendosi.
Monteti 2018 (Petit Verdot 50%, Cabernet Franc 30%, Cabernet Sauvignon 20%) invece è una perla nera perfetta. L’annata ha generato un calice generoso sia al naso che in bocca, sorprendentemente corrispondenti. Mora, amarena, tabacco offrono un mon chéri intrigante che accarezza il palato in modo voluttuoso.
Monteti 2011 dichiara la sua personalità attraverso un’unghia granato che sa di liquirizia, rabarbaro, nocciole tostate, più incisiva al naso. Tannino soffice e ancora ottima bevibilità.
Eva e Javier hanno anche il talento di attorniarsi di personalità positive come i collaboratori Michela Bussu e Roberto Rossi che riescono ad esprimere le proprie capacità in modo libero, senza alcun condizionamento. Albert Camus , scrittore e filosofo francese sosteneva: “La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente”. Questo è il luogo giusto… Anzi il sorso giusto!





