La Tunella a Big Friends Rome

Friuli Venezia Giulia, regione a statuto speciale, il cui nome deriva da Forum Iulii, in onore alla gens Julia, legata a Giulio Cesare. Disparate le popolazioni che l’hanno occupata: Euganei, Veneti, Romani, Longobardi, Bizantini, Franchi. Appartenuta anche alla Repubblica di Venezia e ceduta a Napoleone con lo storico Trattato di Campoformio del 1797, con il quali gli italiani rimasero delusi visto che avevano considerato, erroneamente, il generale francese come un liberatore.
Suolo che vanta 4 DOCG e 12 DOC tra le quali la DOC Prosecco che condivide con il vicino Veneto. Quando si visita l’area più a est del lungo Stivale non si può non essere attratti dalla diversità dei climi, dei paesaggi e specialmente dei suoli. La zona del Collio sulla quale spiccano vitigni come Friulano e Ribolla Gialla; i Colli Orientali dai suoli marnosi e calcarei sui quali regna l’onomatopeico Scioppettino, dalla croccantezza dell’acino. Area nota per la ponca costituita da un’alternanza di strati di marne e arenarie generati da bacini lacustri; le Grave note per il Refosco dal Peduncolo Rosso il cui nome, forse di origine latina è attestato già in fonti del 1390. Incastonata come una pietra preziosa a Premariacco (Udine) si erge maestosa la cantina Tunella. A occuparsene sono i fratelli Marco e Massimo assieme alla madre Gabriella, rimasta precocemente vedova. E’ l’attaccamento alla terra, la freschezza del vento, la necessità di doversi inventare ad aver reso questa famiglia unita e soprattutto produttiva. Non esiste miglior obiettivo di quello raggiunto con fatica e soddisfazione proprio come Antonio e Luciano che lo scorso venerdì hanno realizzato un evento che vedeva la Tunella come protagonista assieme alla guest star Marco Zorzettig rappresentante dei suoi nettari che in merito alla serata dichiara: “Sono lieto di essere qui perché identifico l’impegno di Luciano e la sua personalità con ciò che ero io all’inizio della mia carriera e poi la cucina di Antonio è strepitosa”. Non poteva riassumere meglio una serata di successo, baciata anche un po’ dalla pioggia.
Il Carpaccio di manzo con crema di funghi porcini, pesto di prezzemolo e nocciole, Puntarelle con burrata e acciughe, Zuppetta di ceci, castagne e guanciale croccante, Carciofo alla giudia con crema di Gorgonzola sono stati esaltati dal Biancosesto (Friulano, Ribolla Gialla) 2020 dalla spiccata acidità e il finale quasi ammandorlato. Menzione particolare al calice che quest’ anno raggiunge il firmamento per essersi aggiudicato la stella con il Gambero rosso. Chissà quante ce ne saranno. Il Risotto al tartufo nero è stato esaltato dal Cabernet Sauvignon 2020 di 3 litri nel quale l’aromaticità del fungo ha spostato l’intensità del sorso; la Sella di agnello al forno con riduzione di Schioppettino e cavolo nero ha ritrovato il suo equilibrio proprio nello Schioppettino 2019, sempre nella bottiglia di 3 litri. La Mousse al caffè con amaretti e polvere di liquirizia ha trovato la pace dei sensi nelle nuance di Noans 2020 (Verdicchio Friulano) dal piacevole epilogo.
Una serata all’insegna dell’amicizia, della professionalità probabilmente illuminata proprio da Livio Zorzettig che dall’alto rivolge lo sguardo ai suoi gioielli: Marco e Massimo.

