Tenute Gregu: i vitigni sfilano


Ancora incerta e affascinante l’etimologia della parola Sardegna, isola ancestrale, copiosa di storia, dentro la quale nel 2004, furono trovati, nella zona di Campidano, vinaccioli appartenenti a 1200 anni a.C. Nota ai Romani come Vini Insula. Stratificata da disparate dominazioni. Meta ambita dai turisti per il colore delle acque cristalline, l’unicità della sabbia, il mistero dei mamuthones, i nuraghi. Lunga isola dagli angoli, a tratti, incontaminati. Negli ultimi anni, grazie ad alcune giovani generazioni che hanno preferito non abbandonare il luogo natio, sembra aver ripreso il suo antico splendore anche nell’ambito enologico. A Calangianus (Sassari) ci sono due fratelli, i quali hanno deciso di dedicarsi alla terra con la devozione degli antenati e lo sguardo rivolto al futuro. Producono nettari accomunati dalla pulizia, l’eloquenza del singolo vitigno, dalla vivace freschezza, la reale mineralità. Calici preziosi, eleganti, a tratti memorabili, generati da vigne baciate dal sole e accarezzate dal vento. Una comunione dei sensi che allieta il palato del “felix” assaggiatore: Tenute Gregu.
Sirè 2021 (Cannonau 100%) dagli archetti consistenti, le sfumature color cipolla acchiappano immediatamente. Melagrana, pesca rossa, litchi in bocca vibrano per la spiccata acidità, epilogo vagheggiante il pompelmo rosa. Sembra di rivivere l’emozione che prova La ballerina in rosa di Ren Patrik durante la sua performance.
Il Rias 2021 (Vermentino 100%) dalle nuance luminose sprigiona aromi di susina, albicocca, anemone e proprio come questo fiore simboleggia la sincerità, l’amore fanciullesco. Un sorso adatto agli antipasti, fresco, sapido, intrigante come la Lolita di Vladimir Vladimirovič Nabokov: consapevole di saper conquistare.
Seleno 2021 (Vermentino 100%) ha una maggiore conoscenza di sé. Le vigne dal quale è generato sono più antiche. Colore prezioso e sorso prestigioso. Archetti dorati disegnano spighe di grano, il naso è solleticato in modo generoso. Pesca gialla, mimosa, sbuffi minerali rendono l’assaggio chic. Finale lungo e appagante proprio come un bacio passionale e travolgente.
Sebbene il Cannonau sia il vitigno rappresentativo della regione, per anni “a causa” della sua alcolicità è stato ingiustamente snobbato, talvolta giudicato troppo rustico. Ma si sa, più si assaggia, più si sperimenta e più si diventa bravi. Raighinas 2018 (Cannonau 100%) è pregiato quanto il suo colore rubino, simbolo di autorevolezza e coraggio, proprio ciò che possiedono i fratelli Raffaele e Federico che hanno deciso di non abbandonare la terra natia. Lentischio, rabarbaro, amarena, timo, liquirizia, pepe nero sono alcuni sentori di un vino generoso che in bocca rilascia la speziatura in modo soddisfacente.
Calici che si lasciano guardare, annusare e giudicare… Proprio perché non hanno niente da nascondere.
Vivas!


