I picnic della cuoca eclettica: Giovanna Nobile

Non ho mai conosciuto Giovanna Nobile. Ci siamo “imbattute” sui social. Ero rimasta colpita dal verde delle sue composizioni edibili. Uno stile riconoscibile, personale, inconfondibile. Una sua firma, insomma. Certo! Oggi la comunicazione è cambiata. Ci si incontra più su Instagram perché non si ha neanche il tempo di condividere una tazza di tè o bere un caffè con un’amica. Possiamo, invece, incrociare persone con un solo click. Aspetti positivi, negativi dipende dalla prospettiva. Certamente internet offre numerose informazioni in modo veloce senza dover ricorrere a chissà quale stratagemma.
Prima di Pasqua è uscita la seconda pubblicazione di Giovanna, più nota come la cuoca eclettica: Picnic di primavera – Sfiziose ricette per il cestino di Pasqua e non solo, Trenta Editore. Definirei questo libro una fuga all’aria aperta col cestino. Picnic deriva dal verbo francese piquer che significa spiluzzicare. Offre proprio l’idea di cibarsi lentamente, ammirando qualcosa di bello per ottenere un attimo di relax, quasi come se stessimo godendo di ogni singolo acino di un grappolo d’uva.
Excursus dei luoghi più noti delle uscite a piedi nudi sull’erba tra Danimarca, Stati Uniti, Spagna, Filippine su disparati sfondi dipinti da Manet, Monet e Renoir passando sempre per l’Italia con l’indimenticabile casatiello napoletano. Un album fotografico tra le mani che invita e mordere, a godere di una pietanza. Si inizia dalle Uova farcite, i Pancake alle fave per continuare con le Polpettine di ricotta e fagiolini, la Panna cotta al basilico e zenzero, si prolunga con la Vellutata di asparagi alle mandorle e la Lasagnetta aperta allo zafferano ed erbe aromatiche per terminare con il Cous cous dolce con frutta fresca e secca e il Lassi con ribes, lamponi, cannella e zenzero per poi prendere nota di ciò che più ha incuriosito e realizzare.
Un viaggio tra sapori salutari, autentici con un tocco artistico dalle nuance verdi che contraddistinguono Giovanna forse perché il colore simboleggia la freschezza, la natura, la vivacità… E soprattutto la speranza.