I vignaioli di montagna vestono le bottiglie di rosa

Una peculiarità del nettare del Bacco è di prendere le caratteristiche dei luoghi nei quali è prodotto. Altitudine, microclima, ventilazione, cambio di stagione sono alcuni fattori che, ovviamente, ne condizionano il risultato. I vini di montagna sono i sorsi che lasciano sognare, che conducono verso luoghi inaspettati, paesaggi sconfinati, natura ridente, talvolta selvaggia.

In questi giorni si è svolta, nel capoluogo milanese, una degustazione di colore rosa dedicata alla regione Trentino Alto Adige. Area prevalentemente montuosa, caratterizzata dalla Piana Rotaliana e il Basso Sarca, da un variegato suolo che spazia dal silicio al calcareo dolomitico. Il lago di Garda e lago di Caldonazzo ne regalano alcune sfumature.

Terra di calici brillanti, intensi, minerali; superficie del rosso e sovrano Teroldego… Ma esiste un colore in più: il rosa, simbolo di giovinezza, innocenza, emozione, incipit nelle differenti sfumature di un viaggio di una regione citata da Giuseppe Ungaretti.

Zero Infinito Cremisi è il giusto testimone dei personaggi istrionici Pojer e Sandri. Colore purpureo che può essere degustato nella sua trasparenza o shakerato assieme al deposito. Piacevolmente torbido, frizzante, emblema della cantina che lo rappresenta: dissidente, inno alla sregolatezza.

Vernatsch Rosé Carina IGT 2020 Mitterberg Eichenstein color cipolla sprigiona note di pompelmo rosa, melagrana, maggiorana che in bocca rilasciamo un finale agrumato.

Para se 2020 di Mos come enuncia il nome: toglie la sete. Un tenue rossetto bagna le labbra. Nuance di un bouquet floreale nel quale emerge zagara, violetta, un tappeto di cassis avvolgono il palato in modo seducentemente ematico.

Delicato il Lagrein Kretzer 2020 di Larcherhof. Mela croccante, piccoli frutti rossi, soavi sbuffi di cardamomo offrono un sorso invitante, dalla spiccata acidità. Estremamente abbinabile al cibo.

Seduce il Rossara, vitigno di origini incerte, poco coltivato, dal grappolo grande e allungato, 2020 di Zeni. Humus, terra bagnata, note lievemente fungine in bocca si trasformano in estrema morbidezza.  L’assaggio è sinuoso, il finale quasi glicerico.

Dall’aspetto formoso e sensuale il Merlot Kotzener Weinhof Kobler 2020 è notevole. Sbuffi di ginepro, alloro, fragola, cannella in bocca si distinguono perfettamente, epilogo sinuoso, succulento.

Altro successo il Teroldego Rotaliano Ktretzer 2020 De Vescovi dal colore rame prezioso trasuda lampone, ribes, fragolina, zenzero, l’assaggio regala una straordinaria freschezza, il finale è piacevolmente piccante.

Pennellate di un medesimo colore? No, storie avvincenti di intere generazioni che permangono immortali grazie alle loro bottiglie.