Loison: orgoglio italiano

Chi nel periodo natalizio non desidera addentare un panettone? Dolce italiano conosciuto in tutto il mondo grazie anche alla somiglianza con altre delizie a base di frutta, ma con un tocco in più. Ogni regione, anzi ogni città, italiana ne ha una propria versione dando spazio alla fantasia dei singoli “artisti”. Terra d’occidente per i greci, lungo Stivale amato, Esperia bistrattata e spesso violentata, cavalla sovente senza sella e tuttavia sempre terribilmente affascinante … Angoli di storia, ruderi, monumenti, sprazzi di verde qui e lì, colline armoniose la disegnano, rendendola viva attraverso una speciale biodiversità e la luminosa fantasia di chi la abita. Dario Loison, pasticcere veneto, ne è un esempio. Nome noto anche alla stampa internazionale. Le sue golose creazioni apprezzate da Karol Wojtyla, Carlo d’Inghilterra, la regina Elisabetta. Passepartout della bella Italia nel mondo per la sua determinazione e la conoscenza della lingua inglese. Forgiato dagli anni trascorsi nella vendita di macchine per conceria con nel cuore i ricordi della fanciullezza tra farina, uova, zucchero, lievito sotto la stella del nonno Tranquillo e gli occhi del padre Alessandro, dai quali eredita il senso del dovere e del sacrificio. Ma Dario va oltre. Lo sguardo vivo glaucopide, la testa lucida da condottiero, la favella sciolta, l’empatia quando desidera, la finezza nel gusto e nell’olfatto e soprattutto l’estro evidente nel bagliore che lo contraddistingue sopraggiunta un’idea. L’amarena è foriera di buon auspicio fino alla new entry con il pistacchio di Bronte e il tè verde giapponese varietà matcha. Le soffici delizie sono accomunate da un profumo gradevole, una confortevole morbidezza, la possibilità di assaporare contemporaneamente tutti gli ingredienti immergendosi nella dimensione del topos di provenienza. L’uvetta accarezzata dal vino passito, il cioccolato a gocce che si scioglie in bocca, nel caramello salato si affondano le dita, nel pistacchio l’intero volto quasi come ci si abbeverasse di un frutto estivo, il limone è chic, i canditi gradevoli e le confezioni uniche. All’interno dello stabilimento è presente un non luogo, Museum Loison, sacro alle muse … Ne esiste una decima: Sonia, compagna di una vita che veste le singole leccornie, mossa da creatività. Colori pastello decorano i singoli prodotti, gentili mani li preparano con attenzione, la qualità degli abiti è eccellente. I biscotti singolarmente confezionati sono il tesoretto di scatole di latta …


… Quella che fa tornare indietro nel tempo, che riapre le finestre dell’anima, che vagheggia i ricordi infantili e fa tornare bambini. LOISON non è solo il Natale, è la coccola compagna di un intero anno attraverso la Sbrisolona, apprezzata da Eleonora Gonzaga; la Tosa ricalca la nota locandiera Mirandolina, aspetto croccante e cuore caldo; la Bonissima si ispira a una ricca dama che avrebbe aiutato il popolo in un periodo di carestia. I filoni all’uva, al mandarino, pere e spezie sono carezze quotidiane, fruibili dunque in qualsiasi momento della giornata. Ma l’Estro di Sonia è tangibile anche in oggetti di uso quotidiano, eleganti graffette o fazzoletti testimoni di un reale talento. Quale è Edoardo, frutto del loro amore. Giovane sensibile e competente, certamente porterà avanti la quarta generazione dei pasticceri Loison.
Se desiderate sedurre rivolgetevi a Dario, vi consiglierà una fetta di panettone alle amarene esaltata da un Verduzzo Friulano Vendemmia Tardiva … Aspettiamo i commenti sul dopocena … Che siano piccanti!
Sereno a Natale a tutti.
