Su’entu, verità dei calici

Ancora incerta l’etimologia della parola Sardegna. Resta l’isola del Mediterraneo, forse, più affascinante e misteriosa. I tratti somatici degli abitanti, la fitta vegetazione, l’assonanza alla mitica Atlantide, i reperti archeologici, a volte, indecifrabili. Terra di lavoratori, pastori, di gente che ha un profondo senso etico, che desidera che la sua isola si preservi. Negli ultimi giorni, ahimè, scenario di devastanti incendi, testimonianza di una società che ha perso il controllo, nella quale la parte brutale dell’uomo sta prendendo il sopravvento.

Disparate le cantine presenti sul territorio grazie anche alla varietà di vitigni e alla loro autoctonia. Sì, perché bisogna conoscere le origini per rivolgersi al futuro. Su’entu è una realtà ubicata nell’area centro meridionale della regione, capostipite è Ernesto Pilloni dal quale il terzogenito, Salvatore, eredita la passione per la terra con un maggiore senso imprenditoriale e da un’altra attività commerciale ritorna alla fonte dalla quale si era abbeverato, creando un moderno cadeau coadiuvato dai figli Valeria, Roberta e Nicola. Da terreni calcareo argillosi ben esposti ai raggi solari crescono viti di Vermentino, Nasco, Moscato, Chardonnay, Cannonau, Monica, Merlot, Syrah, Cagnulari e Bovale… Quest’ultimo, grazie alla famiglia Pilloni, è il principe della corte. Parola di origine babilonese da buu (ricercato, ambito) e il suffisso ale, buuale oggi Bovale. Nome veritiero che regala un viaggio, schietto, piacevole, verace. Il vitigno qui indossa abiti differenti non perdendo mai la sua autenticità.

Su’ Diterra 2020 (Bovale 100%) lascia che la Sardegna sia raccontata in un solo sorso. La macchia mediterranea è lì che non aspetta altro che essere conosciuta. La tinta granato regala anche sbuffi di incenso, scatola di sigari, lentischio su un tappeto di frutti rossi.  Su’ Anima 2018 (Cannonau 100%) è un calice equilibrato, una corrispondenza di amorosi sensi tra note olfattive e gustative. Un rosso rubino sincero che concede ciò che ti aspetti. Su’Nico 2018 (Bovale 100%) dalle nuance più scure è un seduttore, una cornucopia di sapori nella quale la ciliegia è affiancata da spezie dolci, mirto, liquirizia. Un compagno con il quale confidarsi, pronto a non giudicare. Per gli amanti del bianchi Su’Orma 2018 (Vermentino 100%)  è il raggio di sole dal quale tutti vorremmo essere svegliati. Mineralità, note iodate, spiccata acidità offrono un sorso vibrante dal lungo epilogo. Nina rosé 2020 (Bovale 90%, Vermentino 10%)  è un vero e proprio passepartout. Un rosa pesca acchiappa prima la vista, poi l’olfatto e infine il palato. Estrema abbinabilità ai cibi.

Un ringraziamento va a Roberta, per l’ospitalità, la sincerità, il voler bene alla sua terra e il senso di gratitudine che prova verso il padre e la vita.

Prosit!