Il gin che ha il sapore di arte

L’arte ha sempre preso parte al quotidiano delle persone. Il potersi esprimere è stata sempre una necessità umana… Lo dimostrano tutti i graffiti dell’età preistorica. L’uomo ha cambiato la sua esistenza dal momento in cui da nomade è diventato sedentario, così anche le abitudini si sono modificate. L’agricoltura in primis ha segnato un’epoca. La produzione di vino, grano, olio sono sempre state legate alla civiltà e alla mitologia. La distillazione è un processo, appreso successivamente, che ha permesso già nel periodo precedente della nascita di Cristo di godere di alcune sostanze in modo diverso, inebriante. Tra i disparati risultai spicca il gin, distillato trasparente che, se ben realizzato, regala sensazioni botaniche emozionanti. Per gli amanti dell’alcol e dell’arte esiste Ginarte: insieme di colori che galleggiano sulla trasparenza. Protagonisti? Frida Kahlo, pittrice messicana, per molti simbolo di libertà e indipendenza, vittima di un incidente che le segna la vita per sempre. Conserva la sua dignità sebbene i suoi quadri, molto colorati, nascondano un profondo dolore che la porterà a una morte prematura. Altro artista è il pittore olandese Lou Thissen che si  è ispirato al noto Pontormo per realizzare la prima etichetta di Ginarte nella quale onde colorate acchiappano lo sguardo del fortunato avventore, sfumature prodotte da uno sguardo attento e una mano esperta.

Gin leggero e raffinato, dall’abito inconfondibile, adatto ai cocktail per la sua versatilità, realizzato con bacche di ginepro made in Toscana.