Caro Coronavirus

fbt

fbt

 

Caro Coronavirus,
Non so se in questo momento tu sia contento di vederci in questo stato oppure anche tu provi un poco di pena per noi. Sì di pena, perché siamo penosi.
Periodo difficile che rammenta i ricordi di mia nonna, ormai defunta, che visse due guerre e superò anche la terribile influenza Spagnola che colpì il nostro Paese nel 1918.
La parola crisi fuoriesce dalle nostre bocche da anni, ma forse ci siamo così assuefatti che riusciamo a conviverci e non capiamo più che non ci siamo dentro fino al collo, ma ne siamo completamente sommersi.
La classe politica da decenni ci ha abbandonato e noi continuiamo a coltivare solo il nostro orticello che si sta inaridendo, come aridi sono diventati i nostri figli, incapaci di eseguire un compito e rispettare le leggi. Gioventù, tranne pochi casi, che non si cura del prossimo e neanche di se stessa. Ma come pretendiamo che i ragazzi stiano a casa se non è stato loro insegnato a obbedire? Le colpe ricadono sempre sulla scuola, incapace di muoversi perché sempre bastonata. Non esiste più l’Educazione Civica, non conosciamo le leggi, i nostri diritti, stiamo diventando catatonici nello spirito e nella mente.
Tagli, tagli, tagli su tagli… E non si tratta di messa in piega, non di un taglio lungo o corto ma, di noi del nostro presente e non del nostro futuro, qualsiasi età abbiamo.
La Sanità non è quella di un tempo e ciascuno di noi se ne rende conto, io in primis che ho una patologia da qualche anno e ogni volta che sto male sono rispedita a casa dopo 48 ore di terapia del dolore perché non ci sono posti. Immagino ora.
Vorrei essere un fiume in piena per vomitare ciò che penso. Sono stanca di sentire i “politici” l’uno contro l’altro armati e soprattutto contro di noi. Non esiste destra, sinistra, centro, esiste solo il dio denaro…
E oggi siamo qui, a casa, che guardiamo il solo splendere dalla finestra e ci auspichiamo che tutto finisca il prima possibile… E poi? E poi dobbiamo prendere i forconi e farci sentire, unirci, non dormire, non lasciare stare chi ci governa fin quando tutti non avremo ottenuto ciò che ci spetta.
Caro Coronavirus,
Se il tuo obiettivo era farci svegliare, spero tu sia riuscito nell’intento, ma ora ti prego vai via… E lasciaci stare.