La confraternita del Moscato… Sorso e Sennori

Tra le uve  diffuse del Belpaese è presente il Moscato… In realtà si tratta di una famiglia i cui membri hanno caratteristiche diverse, collocati in zone completamente differenti… Grappoli amati dagli autori classici che ne esaltano la succulenza, la dolcezza, la somiglianza aromatica con il muschio… Non tutti sono a conoscenza, però, che in Sardegna ce ne sia uno dalle sfumature leggiadre, la lunga persistenza, il fascino atavico… Zone? Sorso e Sennori, DOC della provincia sassarese. Nell’ isola italiana probabilmente più bella, che ha saputo mantenere le tradizioni, le spiagge incantevoli, i cibi prelibati, gli storici nuraghi, i magici mamuthones …  Proprio qui, un piccolo lembo di terra appare ancora più unico, la denominazione si declina in nettari liquorosi, passiti e spumanti. In questo contesto di apparente semplicità e di dono divino nasce una confraternita i cui membri, in apparenza diversi,  legati dal senso dell’umorismo, la passione per il buon cibo e soprattutto l’amore verso la propria terra, hanno generato una vera e propria realtà. Ognuno  produce il  proprio Moscato, ciascuno dalle  sfumature luminose,  cangianti, dal giallo dorato a quello più antico…Albicocca disidratata, pesca sciroppata, fichi, sbuffi di noce moscata, chiodi di garofano, cannella… Mai stucchevole, sebbene piacevolmente dolce. Ogni bottiglia sprigiona personalità visiva, olfattiva e gustativa… Assaggiare questo prodotto significa accarezzare un lembo della personalità di Giovanni Mario Tosi (presidente), Michele Soggia (vicepresidente), Salvatore Ogana (tesoriere), Giovanni Congiatu, Francesco Fara, Roberto Melino, Giuseppe Macciocu e Giorgio Fara.

Ciascuno di loro ha lasciato un pezzetto  di sé nella propria bottiglia, pazienza, amore e un pizzico di follia rendono immortale il passaggio della propria vita sulla terra… Prosit!