Magnatum: Tutto questo è Calabria…

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Calabria, terra fertile e generosa, proprio come dice il suo nome. Ultima delle venti regioni del lungo Stivale per quanto riguarda l’economia. Territorio troppo spesso bistrattato, violentato, sfruttato. Non si intende il motivo per il quale la classe politica non si è mai, concretamente, interessata a lei. Eppure il suo passato è regale, glorioso. Numerosi i reperti archeologici rinvenuti e chissà quanti nascosti tra terra e mare. Suolo vocato alla coltivazione della vite. Numerosi i vitigni considerati autoctoni. Si rammenta la speziatura del potente Gaglioppo, la frutta rossa e succulente del Magliocco, la sapidità del Pecorello, l’unicità del Mantonico, la vivacità del Greco. Numerosi anche i prodotti ottenuti dalla generosità della natura. La terra, in linea di massima, è ricordata per la produzione del peperoncino, sulla quale si potrebbe disquisire per ore ma, in realtà, c’è molto di più. Ogni regione italiana ha le sue eccellenze… Di quelle calabresi, però, se ne parla poco. Forse per i movimenti migratori che da millenni depauperano il suolo senza sosta. Alcuni paesini, sono abitati da poca gente, ma se si scorge uno di essi, non è possibile non esserne affascinati. Nella provincia di Cosenza, città forse più ridente della punta dello Stivale, sorge una deliziosa e silenziosa realtà conosciuta come Longobardi. Area, anticamente di confine, forse prende il nome da un re longobardo che vi aveva soggiornato per lungo tempo. Diverse le chiese, ancora oggi, ben mantenute, tanti i monumenti, numerosi gli squarci dai quali è possibile scorgere un meraviglioso tramonto. Affascinante la presenza del monolite poco distante del centro storico. All’interno di questo minuscolo gioiello, poco conosciuto, è presente una degusteria eccellente nota come Magnatum. All’apice Francesco Saliceti assieme alla moglie Giovanna. La location è accogliente. In apparenza piccola, in realtà contiene 400 etichette di vini. I nettari calabresi primeggiano nella loro diverse declinazioni, ma sono presenti anche Barbera, Amarone, Barolo, Sangiovese… Tutti della migliore specie. I piatti? Commoventi… Nel vero senso del termine. Scuotono l’anima e addolciscono lo spirito. I colori veraci degli ingredienti li rendono vivi, i profumi invadono le radici. La croccantezza del pomodoro di Belmonte, la dolcezza della cipolla di Tropea, la magnificenza della melanzana violetta di Longobardi. Gli insaccati parlano, i latticini ballano, le spezie sorridono… Aromi di un tempo che non si trovano più che intendono dire: “Tutto questo è Calabria, perché fate finta di non vedermi? Io sono qui, nella mia interezza e nella mia apparente semplicità. Assaggiatemi, mordetemi, divoratemi, ma venite a conoscermi. Non ve ne pentirete!”