Costantino Charrère e il suo Chardonnay
Fu Bernardin Charrère, oriundo dell’Alta Savoia, ad ubicarsi a Aymavilles e, forse inconsapevolmente, a dar vita a generazioni di vinaioli: Etienne, Louis, Antoine, Costantino assieme alle figlie Elena ed Eleonora i quali non hanno esclusivamente coltivato viti ma creato bottiglie dalla forte personalità. Se ci si reca in Valle d’Aosta non è possibile non visitare la cantina Les Cretes nei pressi della quale si erge il Rifugio del Vino creato dell’architetto Domenico Mazza di Courmayeur. Progetto ispirato alla cultura alpina che racchiude geometrie, spazi amplificati dalla presenza del vetro, giochi di luci ed ombre regalati dal sole. Tutto perfettamente realizzato all’interno del verde della natura. Chi, ancora oggi, si occupa attivamente della cantina è Costantino. Uomo mosso dalla curiositas, in alcuni aspetti ricorda il leggendario Ulisse per il suo desiderio inarrestabile di conoscenza, la volontà di andare avanti guardando il futuro ma con uno sguardo al passato. Certamente non pecca di tracotanza. Rammenta il profumo del mosto, ne ricorda il sapore. L’amore e la dolcezza con i quali i padre lo avvicina alla vigna. Crede che chi semina bene può solo raccogliere i frutti. Conosce profondamente la sua regione, a volte la critica. Sostiene che per numerosi anni sia stato trasmesso troppo il concetto di benessere e che così i giovani non abbiano capito la necessità del lavoro e del sacrificio ma soprattutto il dover osare, tentare, il mettersi in gioco. Di bell’aspetto, corporatura atletica ha studiato Scienze Motorie, all’epoca ISEF, è stato istruttore di sci. Poi, attratto dalla Borgogna, è partito in Francia e ha imparato l’arte della potatura ma soprattutto si è lasciato sedurre, come dal canto di una sirena, dallo Chardonnay. Diverse le uve autoctone presenti nei calici, ma il suo amore per il vitigno ha generato uno Chardonnay che nei suoli della Val d’Aosta ha trovato il suo habitat. Elegante, profumato, suadente, partorito dalla luce e dalla montagna, eccita già all’olfatto e regala al palato la carnosità della piacevolezza. Non si tratta di assaggi, ma di sensazioni uniche che non necessitano di parole ma solo dei sensi per essere catturate.