Maison Lanson: la versatilità dello Champagne

Quando si visita un luogo, se si è colpiti, si resta intrappolati da una dimensione diversa che proietta in un’altra epoca. Così è la maison Lanson, marchio di Champagne copioso di storia, esistenze, riconoscimenti, ricordi in bianco e nero di una realtà francese foriera di novità fin dalla nascita. Fondata nel 1760, ancora oggi, rimane tra i sorsi più amati della famiglia britannica inglese, apprezzato dal Principato di Monaco. Il simbolo della Croce di Malta è da attribuire al figlio del fondatore Jean-Baptiste che, nel 1798, faceva parte dell’Ordine Ospedaliero di Malta.

La linea delle bottiglie è variegata, elegante nella sua sobrietà. Assaggi nitidi, eleganti, riconoscibili.

Le Balck Label Brut (Pinot Noir 50%, Chardonnay 35%, Pinot Meunier 15%) è un prezioso incipit caratterizzato da un perlage fine e persistente nel quale la tinta paglierina concede un sorso fresco, discretamente sapido, dall’estrema versatilità. Pan di Spagna, lime, fiori di mandorlo si alternano in modo equilibrato senza mai accavallarsi.

Le Rosé (Pinot Noir 53%, Chardonnay 32%, Pinot Meunier 15%) dal colore delicato vagheggia la melagrana, i petali di rosa, i piccoli frutti rossi. Il colore è intrigante, piacevolmente peccaminoso. Epilogo sorprendentemente insolito, rammenta la radice di liquirizia. Bottiglia da stappare esclusivamente in compagnia di gente raffinata, attenta ai dettagli, distante dalla banalità.

Le Black Réserve (Pinot Noir 50%, Chardonnay 35%, Pinot Meunier 15%) è un fuoriclasse. Cavaliere oscuro dalle nuance dorate, sguaina la spada già all’olfatto. Note di crosta di pane, pepe nero, bacche di ginepro a tratti mirto. In bocca è voluttuoso, virilmente avvolgente, ben definito. Epilogo lungo e appagante.

Il meglio dello Chardonnay si racchiude in Le Blanc de Blancs, le cui uve provengono da tre differenti aree. Effervescenza vivace e preziosissima esalta mimosa, artemisia, miele di acacia, zagara, scorza di limone. Il sorso dalla buona acidità si concretizza in susina gialla. Finale cedrino.   

Da non perdere è Le Green Label Bio (Pinot Noir 50%, Pinot Meunier 30%, Chardonnay 20%) poco conosciuta in Italia ma diffusa in nord Europa. La trasparenza, caratterizzata da pregiate punte di ago, è un inno alla natura. Salvia, erba appena tagliata, sbuffi di coriandolo, ribes al gusto catapultano tra i boschi al sorgere del sole, nel momento nel quale la rugiada sta per svanire e si gode di un prato a piedi nudi… Il contatto con la natura. Una sorta di Pioggia nel pineto dannunziana nella quale il fortunato assaggiatore si lascia avvinghiare dalla forza della natura.

Prosit!