Tenute Pacelli: Power to women

Ci sono donne che lasciano il segno, quelle delle quali ci si innamora subito ma che nello stesso tempo non trovano facilmente l’anima gemella, perché un po’ complesse, un tantino esigenti prima con loro stesse e poi con gli altri, attente ai dettagli, legate ai propri affetti, femmine che riescono a svolgere più attività contemporaneamente e sorridono alla vita anche quando vorrebbero prenderla a pugni ma non hanno il tempo di farlo perché sono già alla ricerca del piano B se il piano A non dovesse funzionare… Forse questa è una piccola descrizione delle “girls” della Tenuta Pacelli di Malvito (Cosenza): Carla e Laura gestiscono un carillon di emozioni. Un po’ napoletane, un po’ istriane, un po’ milanesi, un po’ calabresi ma terribilmente internazionali. Dall’aspetto longilineo, la favella sciolta, la spiccata personalità. A essersi presi cura di loro due splendidi genitori che hanno avuto la lungimiranza di lasciarle libere e far scegliere loro la propria strada, fatto non scontato. Dieci ettari completamente biologici sui quali si ergono viti di Magliocco Dolce, Calabrese, Greco Bianco, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, Chardonnay, Trebbiano, Mantonico e Riesling. Chi volesse sostare per qualche giorno in questa varietà naturale è il benvenuto grazie a una dimora coloniale settecentesca arredata in modo originale e originario. Intorno anche numerose piante di ulivo sacre ad Atena e ciliegi legati, invece, alla ninfa Kraneia.

Proprio in questi giorni, nella Capitale, è stato possibile assaggiare alcuni di questi nettari.

Orange wine frizzante La Clara 2021 in onore della generatrice delle sorelle Pacelli. Metodo ancestrale a base di Trebbiano Toscano, dalla fermentazione in acciaio e l’affinamento in bottiglia. Un sorso caloroso che lascia chiacchierare, non troppo alcolico (13%) trasmette un senso di relax e di appagamento, proprio come la signora Pacelli: piacevole e accogliente. Sentirsi a casa senza dover offrire alcuna giustificazione. Ottimo per l’aperitivo, con portate leggere, anche carni bianche. Piacevolmente rumoroso dal finale cedrino.

Zoe Rosé Brut 2016 (90% Riesling Renano, 10% Magliocco) dal perlage fine e persistente è una bella donna che indossa una sottoveste più scura della carne e lascia intravedere la sua sensualità.  Il nettare fa un affinamento di 50 mesi sui lieviti in bottiglia. Ribes, lamponi, piccoli mirtilli, melagrana si lasciano annusare per poi essere schiacciati sulla lingua e assaporare lentamente.

Zoe Brut Metodo Classico 2016 (Riesling 100%) è un sorso insolito per la regione ma grazie all’escursione termica, l’esposizione e l’altitudine, la scommessa è vinta. Fini bollicine stuzzicano l’olfatto con note di pesca gialla, miele di sulla, citronella per poi lasciare spazio a sbuffi di cherosene… Intrigante. Zoe ( ζωη ) significa vita, così chiamate diverse donne bizantine che hanno segnato la storia… Chissà forse tra loro sarà annoverata la figlia di Carla che porta il medesimo nome.

Per gli amanti del rosso la carnosità di Temeso (70% Calabrese 30% Magliocco Dolce) è tangibile. La femminilità del Magliocco e la morbidezza del Calabrese (Nero d’Avola) si abbracciano un sorso sinuoso, succulento, generoso. Ciliegia, mora, pepe nero, vaniglia, coriandolo baciano le labbra con charme… Il sorso è agile, avvolgente, quasi peccaminoso.

Piccoli assaggi di una realtà più ampia e complessa che va assaporata in cantina con la giusta compagnia e il tempo necessario… Perché le bottiglie si condividono… Sempre!