Grandi Marchi approda a Roma

Uno dei pochi momenti nei quali non si è egoisti è proprio la condivisione di una buona bottiglia di vino. Così alcune cantine italiane hanno capito che sia giusto confrontarsi, appoggiarsi, viaggiare verso mete comuni perché il lungo Stivale vanta di una biodiversità così vasta da dover far “tremare” il mondo dell’enologia. Venti regioni differenti, pitturate dalla natura come unicità dovrebbero creare una forza tale da imporsi in modo giusto e soprattutto “alcolico”. L’Istituto Grandi Marchi sembra aver capito la potenza dell’unione così nel 2004 nasce questa grande famiglia costituita da 18 realtà disparse su tutto il territorio quali Alois Lageder, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Argiolas, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Col D’Orcia, Donnafugata, Jermann, Lungarotti, Marchesi Antinori, Masi, Michele Chiarlo, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi. Lo scorso 28 settembre presso la deliziosa cornice dell’Hotel Flora si è svolta la presentazione del programma autunno/inverno che si prospetta ricca di eventi di promozione sui più rilevanti mercati internazionali e di iniziative social. Presenti tutti i produttori e soprattutto i loro calici. La versatilità di Annamaria Clementi 2014, l’abbinabilità del 1868 Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut di Carpenè Malvoti, la grazia del Versalto Pinot Bianco Alto Adige DOC 2021, la mineralità del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC Biologico 2020 di Umani Ronchi, lo charme di Capo Martino, Venezia Giulia IGT 2020 di Jerman, la sofisticatezza di Tasca d’Almerita Contrada Sciaranuova VV. Etna Rosso DOC 2017, la personalità del Rubesco, Vigna Monticchio Torgiano Rosso DOCG Riserva 2017, il carattere del Cerequio, Barolo DOCG 2018 di Michele Chiarlo, la franchezza dei Pio Cesare con Mosconi Barolo DOCG 2017. Confermano l’equilibrio Badia A Passignano Chianti DOCG Gran Selezione 2019 dei Marchesi Antinori e Cabreo Il Borgo Toscana IGT 2018 di Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, particolare Puer Apuliae Castel del Monte Nero di Troia DOCG 2016 di Rivera e armonioso Poggio al Vento Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2012 di Col d’Orcia. Dalla lunga persistenza la Tenuta San Guido con noto Guidalberto, Toscana IGT rosso 2020, acchiappa sempre Argiolas con il sorso Turriga Isola dei Nuraghi IGT 2018, convince Mastroberardino con Radici Taurasi DOCG 2018, confermata la morbidezza della Riserva di Costasera Amarone Classico della Valpolicella DOCG 2016 e dulcis in fundo Donnafugata si lascia agognare con Il Ben Ryé 2012 Passito di Pantelleria… Tutti gli assaggi sono stati abbinati ai piatti creati dallo chef Domenico Stile.

In tale occasione è stato possibile premiare la giornalista Monica Larner attraverso un attestato per la passione mostrata nel comunicare l’eccellenza del vino italiano nel mondo. Il premio giunge quest’anno alla terza edizione: nelle prime due tornate ha visto protagonisti scrittori del vino del calibro di Burton Anderson e Jens Priewe.

Grandi Marchi promuove aziende a conduzione familiare, proprietarie di vigneti che mantengono alta la qualità e tentano di non modificare il corso della natura, fornisce aiuti per la formazione e la diffusione della cultura del vino.

L’Istituto Grandi Marchi ripartirà proprio dagli Stati Uniti d’America con un’esclusiva degustazione presso il ristorante Masseria Dei Vini di New York, nella giornata di mercoledì 19 ottobre, alla vigilia della New York Wine Experience, il grande evento newyorchese sul vino a cura di Wine Spectator. Il tasting, cui parteciperanno tutte le famiglie dell’Istituto, è organizzato in collaborazione con Wine Spectator ed è riservato a una selezione di sommelier, ristoratori ed enotecari della Grande Mela.