Il Friuli e la sua Ribolla
Ribolla, Ribuele, Rebula vitigno a bacca bianca complesso e misterioso, per molti l’uva di frontiera. Per alcuni il Picinum citato da Plinio il Vecchio, per altri il vino Avola tanto amato dai Romani. Presente nell’epoca medievale in un documento del 1299 su un contratto di vendita del notaio Ermanno di Gemona nel suolo friulano. Nettare amato in Oltralpe, offerto ai luogotenenti in occasioni ufficiali. Insomma un sorso pregiato e prodotto in purezza. La sua presenza è in Friuli, in Slovenia (Rebula) e a Cefalonia (Robola). Geneticamente vicino al Gouais blanc e Traminer. Tre le aree vocate nella regione italiana: Collio, Colli orientali e Grave con varietà pedoclimatica che influisce sulla maturazione delle uve condizionandone anche la diversità dei precursori aromatici.
Proprio in questi giorni è stato possibile, grazie alla professionale collaborazione tra MG Logos e il Consorzio del Friuli, realizzare diverse degustazioni che hanno avuto come protagonisti i vitigni di questa affascinate e tenace regione. Disparate le cantine che hanno partecipato al progetto, offrendo le loro bottiglie che non racchiudono solo liquidi pregiati ma storie di territori e di famiglie che con sacrifici si sono dedicate alla produzione di questo oro fluido.
Ribolla Gialla Doc Friuli Colli Orientali La Roncaia 2018 regala un paglierino che esprime la sua personalità attraverso note agrumate, pesca gialla, mela verde, caramella al limone. In bocca acidità e sapidità si compensano e i sentori avvertiti diventano palpabili e mascolini.
Teresa Raiz 2019 ha una forte personalità, sebbene faccia solo acciaio, è molto estroversa e di classe. Una nota visiva un po’ più evidente concede un bouquet sempre in evoluzione nel quale lime, menta, artemisia, citronella, mineralità acchiappano il naso per poi sedurre il palato. Corrispondenza perfetta. Finale lungo e appagante.
In veste dorata, invece, fa capolino la Ribolla Gialla Collio DOC Tenuta Stella 2018. Un terreno marnoso arenario, una macerazione sulle bucce per 15 giorni in tino grande di rovere francese generano un sorso intrigante preannunciato da profumi intensi di humus, terra bagnata, erba appena tagliata, note ferrose. In bocca è copioso, saporito, succulento.
Unico “ospite” il Pinot bianco DOC Colli Orientali Scubla 2019 archetti paglierino emanano nuance di fragranza, mela, note erbacee, leggero miele, soave pepe bianco lasciano il palato pulito attraverso un assaggio equilibrato e nitido che invita a un sorso successivo. Beverino.
Filo conduttore della Ribolla? Agrumi, spiccata acidità e sapidità… Giusto assaggio per la bella stagione.