Silvio Carta svela la sua donna: Po Tui

 Po tui sa matta chi creìa siccada hat torrau a bogai froris e folla” (per te la pianta che credevo secca ha rigermogliato fiori e frutti) . Questi i versi che ispirano Silvio Carta per l’omaggio al gentil sesso… Poi Tu, Monica in purezza. Vitigno dal nome femminile, considerato autoctono della Sardegna, per alcuni di origine spagnola. L’etimologia deriva dall’accadico munehhu (che rende docile, quieto). Secondo un’antica tradizione, il nome condiziona il destino della persona così chi sorseggia Monica prova una sensazione di benessere, piacere. L’annata 2018 indossa un rosso rubino compatto, necessita di un po’ di tempo per lasciarsi svelare. Trasparenze accarezzano un corpo longilineo, per un profumo che rammenta i piccoli frutti di bosco, la ciliegia, la succosità dei mirtilli su un tappeto di pepe nero, coriandolo, curcuma, sbuffi di lentischio. Sorso equilibrato, la sua accennata rusticità si trasforma in eleganza specialmente se respira o con l’abbinamento al cibo. Compagno fedele di un intero pasto, regge anche qualche delizioso dessert secco a base di amarene o un cioccolatino prelibato. L’etichetta gioca sulla purezza del bianco, l’idea della fine con il nero, echeggiante il mistero; la passionalità, l’amore, l’energia del rosso… Colori protagonisti delle carte da gioco con le quali Elio, figlio di Silvio, si confronta spesso… Per la coincidenza del cognome, per il guizzo che lo contraddistingue, per il gioco della roulette… Un po’ per Le Rouge et le Noir di Stendhal … Perché le sue bottiglie sono tutte un romanzo.