Montecappone e Mirizzi, esperti della bellezza del Verdicchio
Il dipinto che, probabilmente, ha reso celebre il pittore danese Christoffer Wilhelm Eckersberg, esponente del Neoclassicismo, è “Donna davanti allo specchio”. Si narra che lo abbia realizzato nell’arco di una settimana, raffigurante Florentine, la sua modella prediletta. L’argomento, in apparenza, sembra comune perché la donna è ritratta nell’atto di specchiarsi con le movenze simili alla Venere di Milo. È lo sguardo a rendere l’opera innovativa. La fanciulla guarda verso il basso e non si concentra su se stessa compiacendosi, per questo motivo l’osservatore depone la sua attenzione su diversi angoli del dipinto grazie a un gioco di chiaroscuri.
È così che è il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Gianluca Mirizzi, più noto come Utopia, della cantina Montecappone, assieme alla famiglia, diventa il pittore di questo noto vitigno a bacca bianca che, per alcuni, avrebbe riempito i “calici” dei seguaci di Alarico, prima di giungere a Roma nel lontano 410. Sarà vero? A noi interessa sapere, soprattutto sorseggiare il medesimo soggetto che nelle differenti bottiglie sprigiona una svariata personalità. Qui non si tratta solo di acini dai riflessi smeraldini ma di vere e proprie grazie che tentano di guardarsi allo specchio preferendo rivolgere lo sguardo altrove, in modo tale che, da vere dive, hanno la consapevolezza di andare oltre e di non essere semplicemente un sorso immediato, anzi… Tutta la linea presenta una predisposizione all’invecchiamento. Utopia Riserva Classico DOCG 2016 nasce da un terreno sabbioso. La consistenza regala archetti brillanti. Fiori di camomilla, note erbacee, alloro, sprazzi di lime. In bocca acidità e sapidità si amalgamano alla perfezione. Ergo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2018 dal lungo affinamento, di cui una parte in anfora, ha una spiccata personalità. Il bouquet è estroverso. Pesca gialla, frutto della passione, nuance mielate, sottofondo di pompelmo e mallo di noce concedono un sapore carnoso, di frutto succulento e lievemente acerbo… Giusto il tempo di far innamorare. Ergo Sum Castelli di Jesi 2016 sempre dalle sfumature preziose, si concede lentamente. Mineralità, note di cherosene, miele di tiglio, un sottilissimo zafferano ammalia per la sua spiccata acidità, maggiorana e melissa. Il sorso è snello e ipnotico… Epilogo persistente sempre leggermente agrumato. A tratti rammenta il Riesling…
È il Verdicchio che si lascia ammirare nelle differenti versioni, tutte entusiasmanti, legate da un filo rosso, ma ognuna con il suo proprio ritratto dai dettagli ricercati.