Il vino del cuore: Giglio Nero di Termine Grosso
William Shakespeare sostiene che l’amore non guardi con gli occhi ma con l’anima. In realtà con la parola amore comprendiamo tanti sentimenti come l’affetto, la simpatia, la piacevolezza. Ma quando ci si innamora, per chi è in grado di farlo, ci si concede all’oggetto del desiderio in modo assolutamente disinteressato. È così che ho perso la ragione per questa cantina calabrese, più volte citata. Antonio e Patrizia sono una coppia eccezionale che dedica la sia esistenza ai figli all’azienda agricola Termine Grosso a Roccabernarda (Crotone). Siamo in Calabria, regione indegnamente bistrattata, che detiene un potenziale altissimo e tanta qualità nei prodotti tra i quali vino e olio. Bollicine, bianchi, rosati e rossi non rispecchiano semplicemente il territorio ma offrono eleganza. L’armonia, l’equilibrio e la bellezza tipiche dei retaggi greci, dai quali questa terra è stata piacevolmente colpita, sono i canoni dei nettari di questa azienda. Ogni bottiglia ha un suo charme. Non si cade mai nella banalità o nella rusticità. Ogni calice irretisce vista, olfatto e palato… Archetti sinuosi dalle sfumature vivaci disegnano paesaggi ariosi sulla trasparenza dei calici che lasciano spazio all’immaginazione, ma terribilmente concreti…
Si ama con la mente ma il corpo reagisce alle sensazioni, alle percezioni e questi sorsi si distinguono, si rammentano, lasciano dentro la nostra anima qualcosa che va oltre la semplice degustazione…
Giglio Nero 2015 (Gaglioppo 90% Cabernet Sauvignon 10%) dal rubino intenso e le sfumature appena purpuree affina solo in acciaio e regala sentori mentolati. Liquirizia, eucalipto, coriandolo, noce moscata su un tappeto di frutti rossi, felce e magnolia. In bocca la morbidezza prende il sopravvento sprigionando la personalità attraverso tannini setosi. Corrispondenza naso – bocca, buona acidità… Epilogo piacevolmente appagante proprio come un film a lieto fine.