Le nuove generazioni del vino valdostano: Cave Monaja
Valle d’Aosta, la più piccola regione d’Italia, sempre terribilmente affascinate. Montagne ciclopiche, aria pulita, cime innevate, alcune strade impervie sulle quali è possibile incontrare un capriolo, una volpe, una tenera donnola, la vegetazione è fitta: artemisia, ginepro nano, abete bianco, larice … Ed è proprio da questi profumi che il piccolo Chul-Kyu, oggi Andrea Peloso, resta avvinghiato a un solo anno di vita. Proviene da Seul, ma della sua terra natia riporta solo i tratti somatici che lo hanno reso più forte. Ha sempre dovuto dimostrare la sua tenacia, il suo valore più degli altri perché non dall’aspetto occidentale. Studia enologia ad Alba, ricorda i sacrifici del nonno Carlo, originario della Svizzera che, a solo 14 anni, si stabilisce in Valle d’Aosta, lo ammira: “Uomini di un tempo che, a furia di lavorare, sono riusciti a creare delle piccole aziende, ad affermarsi nella politica locale, perfino essere insigniti dal Presidente della Repubblica come Cavaliere del Lavoro”. È così che lo descrive con un tocco di commozione. Alcune volte è il destino che delinea il nostro percorso, non siamo noi a imboccare la strada futura. Un’amica chiama Andrea affinché si possa dedicare ai 400 mq ereditati, lei non ne ha né il tempo, né voglia. Nel giovane, a poco a poco, riemergono delle sensazioni che sembravano scomparse, in realtà solo sopite, giungendo a 20000 mq di superficie. Cave Monaja si trova a Quart (AO) in località Amerique e nasce nel 2016. Dimostra la volontà di emergere, sa che i suoli sono differenti e le escursioni termiche incisive, giuste le esposizioni. Chul Kyu diventa lo stilista di un prêt-à-porter da sorseggiare. Bottiglie che contengono liquidi vivaci e interessanti. L’abito Prêt à Boire Blanc 2019 ( Traminer e Muscat) è una fanciulla leggiadra dalla chioma quasi dorata, trasportata in anfora, indossa un cappello che nasce dalla pianta della canna da zucchero. Pesca gialla, albicocca acerba, artemisia, sbuffi di camomilla inebriano le narici mentre lime, arancia candita allietano la bocca con una lunga scia acida, la mineralità è la cornice. Prêt à Boire Rouge 2019 ( Pinot Noir e Petit Rouge) ha una spiccata personalità e una maggiore versatilità con i cibi. Curcuma, bacche di ginepro su uno sfondo di frutti rossi, il sorso è facile. Il vento impetuoso Foehn 2018 (Petit Rouge 30%, Fumin 40%, Vien de Nus 30%) indossa un mantello rubino dalle pennellate porpora e sosta in tonneaux per 18 mesi per riposare per ulteriori 6 mesi e concedere il suo aspetto migliore. Ciclamino, magnolia, pepe nero, ribes rosso, uva spina a tratti humus e ciliegia. I tannini laccati, l’epilogo lungo e appagante. Per gli amati delle modelle in carne il Monaja 300 2017 ( Petit Rouge 40%, Fumin 30%, e Vien de Nus 30%) è la giusta scelta. Un rosso compatto tratteggia archi sinuosi in un calice foriero di abbondanza. Opulenza è il sostantivo più adatto. Sorso da degustare con calma. La barrique di rovere francese per 24 mesi lascia il segno. Vaniglia, cioccolato al latte, caffè tostato, note di tabacco, atmosfera di incenso … La bocca assapora la nocciola tostata, l’amarena, la noce moscata, l’assaggio è morbido, polposo, compiacente.
Paulo Coelho, scrittore brasiliano, sostiene: “Nel momento in cui noi cominciano a cercare l’amore, l’amore comincia a cercare noi”. Chul Kyu Andrea Peloso lo ha trovato.