Il vino del cuore: Albareda di Mamete Prevostini
La biodiversità è uno stemma di identità che il lungo Stivale conosce molto bene… L’Italia è varia nella sua linea sinuosa. Da Nord a Sud, climi, terroir, panorami, uve sono profondamente diversi. Ogni squarcio è suggestivo nella sua immensità. Si respira aria differente, si percepisce l’unicità dei luoghi che poi si concretizza nei calici. In Valtellina cresce il Nebbiolo delle Alpi, più noto come Chiavennasca, da non paragonare a nessun altro luogo nel quale il vitigno è presente. Microclimi, giusta esposizione solare, protezione da parte delle Alpi, brezza del lago ed escursioni termiche coccolano le uve ambite dai viticoltori. Due le DOCG della zona: Sforzato di Valtellina e Valtellina Superiore, siamo nella provincia di Sondrio, i cui abitanti sono amanti delle attività all’area aperta. Quattro le sottozone conosciute ormai dai wine lover: Sassella, Grumello, Inferno e Valgella. Eleganza, morbidezza, struttura e versatilità sono le peculiarità di ciascuna di esse. I terrazzamenti vitati sono un distintivo di un paesaggio tutto locale, da qualsiasi parte si guardi, ogni angolo appare con una prospettiva diversa. In questo squarcio lombardo si erge la cantina storica Mamete Prevostini. Decisi di visitarla qualche anno fa e come è mia abitudine feci i miei acquisti. Colpita da un assaggio di Albareda ne comprai un formato di 3 litri, annata 2010. Visti i tempi incerti, l’ho stappata sabato scorso… Perché le bottiglie si condividono sempre. La carne arrostita è stata accompagnata da un schizzo granato quasi compatto. Sebbene siano trascorsi 10 anni il naso percepisce sentori netti di rabarbaro, carruba, pepe nero, mallo di noce su un pot – pourri di viola e lillà, soavi note ematiche. In bocca una morbidezza avvolgente conferma le note olfattive, distinzione estrema, desiderio di assaggiare un altro sorso. La discreta acidità rende l’assaggio mai banale, i tannini sono vellutati. Epilogo avvolgente e ammaliante.
Lo stilista Valentino sostiene: “L’eleganza è l’equilibrio tra proporzioni, emozioni e sorpresa”… Non esiste frase più calzante!