Birra Benvenuto e assaggi lo Zibibbo!

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La moda degli ultimi anni, a livello nazionale, è la produzione di birra artigianale. Sì, moda perché il lungo Stivale, per secoli, è stato attratto dalle birre tedesche, belghe, inglesi, olandesi. Il vino è sempre stato un fiore all’occhiello tricolore, la varietà di uve ha fatto in modo che l’Italia si distinguesse per i suoi nettari nel mondo. Le nuove generazioni, però, hanno esigenze diverse e così la “bevanda” tanto sacra agli antichi Egiziani di recente è protagonista di alcune bottiglie tutte made in Italy.

In Calabria esistono piccole realtà, poco conosciute ma davvero deliziose. Tra queste spiccano le Cantine Benvenuto per la particolarità del prodotto. Protagonista? Lo Zibibbo. Si estende per soli 10 ettari e, recentemente, è riuscita a farsi conoscere nel mondo grazie anche a un articolo pubblicato dal New York Times nel quale uno dei suoi gioiellini è considerato tra i migliori al mondo… Si sa, quando l’America “cita” è un onore. Giovanni Benvenuto è un giovane imprenditore di madre abruzzese e padre calabrese. Sebbene trascorra la prima parte della sua esistenza a Tagliocozzo, paese nel quale ancora tutti i cittadini si ricordano di lui ragazzino che giocava in piazza con i suoi coetanei, decide di rilevare le viti del nonno e realizza il sogno di imbottigliare lo Zibibbo, uva ancora non presente sul disciplinare. Testardo, caparbio, deciso oggi i suoi nettari sono noti come Benvenuto, Orange e Alchimia. Tre declinazioni di un vitigno presente nel sud Italia, si crede, già dai tempi degli Arabi, probabilmente per il nome: Zibibh, infatti, significa uva passa, forse per il Capo Zibib in Tunisia. Fa parte della famiglia dei Moscati. In Calabria è coltivata nel vibonese tra Pizzo Calabro e Francavilla Angitola, presente anche in provincia di Trapani, in modo particolare sull’isola di Pantelleria per la produzione della D.O.C. Passito di Pantelleria, spunta anche in piccole quantità in Toscana, California, Australia, Sud Africa, Argentina e Cile dove è utilizzata per la produzione di un distillato di uva, il Prisco. Giovanni, anche se ancora in piccole quantità, ha realizzato la Birra Zibibbo che per gli esperti del settore esalta le caratteristiche del vitigno. Bouquet generoso che rammenta i fiori gialli su sbuffi di miele di sulla, fieno, soavi note agrumate. In bocca è equilibrata, ha una buona struttura dall’epilogo leggermente ammandorlato.  Italian Grape Ale tutta beverina nella sua autenticità, estremamente abbinabile ai cibi. A realizzare il sogno è stato anche il birrificio Maltonauta che nasce nel 2017. Note di merito dirette a Giuseppe Salvatore Grosso Ciponte e Marco Longo.  

Il ministro metodista americano Halford E. Luccock sosteneva: “Nessuno può fischiettare una sintonia. Ci vuole un’intera orchestra per riprodurla”… E questa birra rende gli uomini felici perché sprigiona sapore e musicalità.