Omina Romana: nettari degli dei

 

Nomen omen espressione latina che indica come il nome possa condizionare la sorte di un individuo. Esempio emblematico Odisseo “colui che odia” o “colui che è odiato”, nome scelto da Autolico, nonno materno che ha una storia ben nota… Medesimo destino per Omina Romana, cantina laziale, conosciuta da diversi anni che, attraverso il suo nomen, è riuscita a farsi spazio a livello internazionale. Augurio, presagio, usanza solenne, voto… Questi alcuni dei significati di omen ma anche desiderio… E i nettari di Omina Romana non solo promettono bene, ma sono certamente desiderabili.

Ad avere l’intuizione è il tedesco imprenditore Anton Börner attratto dall’Italia e dalla mitologia. Acquista ettari nel velletrano, alcuni dei quali collinari che raggiungono i 250 metri s.l.m. Suoli di origine vulcanica in superficie argillosi e sabbiosi.

Anton possiede l’intraprendenza dell’imprenditore tedesco Heinrich Schliemann e la passione per l’Italia dello storico dell’arte e archeologo, sempre tedesco, Johann Joachim Winckelmann. Crea un vero e proprio gioiellino dai nettari affascinanti e dalla tecnologia avanzata seguita dalla professionale agronoma Paula Pacheco.

Diversi i calici alcuni dei quali davvero sorprendenti…

Il prezioso Chardonnay in purezza 2013 dalle pregiate sfumature di un oro quasi antico sosta nelle barrique di terzo passaggio per il 50% della massa, regala note caramellate, su sbuffi piacevolmente agrumati, burro fuso si unisce a un’ottima sapidità ben sostenuta dalla mineralità, scia lunga e persistente. Sorso della passione, quasi come generato da Amore e Psiche.

Lo Chardonnay Ars Magna 2015 è generoso sia nel colore che nel bouquet. Albicocca, pesca, leggero zenzero caramellato, susina gialla, vaniglia non stancano mai il fortunato avventore per la spiccata sapidità e la soave nota fumé.

Chi sembra aver trovato il suo habitat naturale è il Viognier cangiante da annata ad annata, ogni volta una scoperta. L’Ars Magna 2017 è copiosa nella sua leggiadria. Buccia di limone caramellata, salvia, humus, spruzzi di zafferano sono le colonne di un vino che tra qualche anno raggiungerà il suo massimo splendore.

Per gli amanti dei rossi il Merlot Ars Magna 2016 è un ottimo compagno, se gustato come vino da meditazione ancora meglio. Ciliegia, carruba, curcuma, terra bagnata, finale piacevolissimo, molto accattivante.

Cabernet Sauvignon Ars Magna 2016 è un sorso intrigante. Grafite, china, erba appena tagliata, cioccolato fondente lasciano il palato appagato su una lieve scia balsamica.

Se la dea Cerere, legata alla fertilità della terra, potesse assaggiare un sorso di Ceres Anesidora 2016 sapendo che si ispira a lei, ne andrebbe fiera … L’impeto con il quale cercò la figlia Proserpina è presente nel calice. Potenza, austerità sono gli aspetti che i Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc esprimono in questa declinazione. Entrambe le uve esibiscono il loro aspetto nobile.

Vitigno considerato autoctono della regione è il Cesanese, prodotto attualmente in numerose cantine. Il 2015 di Omina Romana è una versione insolita, un rubino trasparente nitido trasforma la “consueta tipicità rustica” in garbo e grazia… La morbidezza dei tannini è impeccabile, la raffinatezza del calice non necessita di aggiunte…

Il 16 agosto, nella suggestiva Ravello, all’interno dei Giardini del Vescovo, la famiglia Börner assieme al Comune realizzerà una degustazione multisensoriale che avrà come protagonisti non solo i nettari pregiati ma anche Giuseppe Verdi, Wolfgang Amadeus Mozart, Jacques Offenbach, Gaetano Donizatti, Georges Bizet e Pietro Mascagni. Soprani Clarissa Costanzo e Chiara Polese, tenori Francesco Marsiglia e Walter Omaggio, baritoni Biagio Pizzuti accompagnati al pianoforte dal maestro Gianni Gambardella.

Evento esclusivo che può realizzare solo Anton Börner …Calici degni dell’opera…