Diego Terzoni: lo stilista delle bottiglie

 

Con rintocco si intende un suono emesso da uno strumento sonoro… E forse Diego Terzoni è stato illuminato dal tocco di una campana quando ha intuito la strada da intraprendere, prima di lui il padre. Siamo a Vernasca (Piacenza) piccolo gioiellino italiano nel quale è possibile visitare il Castello di Vigoleno, la Pietra Nera dello Stirone e l’oratorio di San Genesio. Deliziose chicche tutte italiane forse non degnamente pubblicizzate, buone alternative al turismo di massa. Emilia Romagna, terra ricordata soprattutto per la varietà dei primi piatti e la bontà dei salumi, il vino passa sempre un poco in sordina… Probabilmente un poco offuscato dalle altre regioni che hanno intuito le potenzialità del nettare di Bacco in modo, probabilmente, più astuto. Nonostante ciò, negli ultimi anni, grazie allo studio del DNA delle uve è stato possibile individuare proprio su questi suoli vitigni autoctoni come la Malvasia di Candia.

Il rintocco è proprio il nome della cantina di Diego chiamato così dalla madre poiché, in giovane età, invaghita dal giustiziare mascherato e abile spadaccino Zorro. Una tradizione popolare sostiene che il nome attribuito a un neonato ne condizioni l’esistenza… Così il bimbo Terzoni eredita dalla “volpe spagnola” la determinazione e l’amore per le belle donne, in questo caso bottiglie.

Diego nella sua “bottega” si trasforma in stilista e tratta le sue creature con amore e dolcezza proprio come dovrebbe fare un amante fedele.

La ninfa Eco 2017 è un Pinot Noir 100% generata dalla spremitura soffice delle uve, da un inatteso perlage fine e persistente prodotto dal metodo Charmat. Il colore preziosamente platino e la natura diafana eccitano la vista e regalano al naso sentori piacevolmente cedrini che si rendono palpabili al palato.

Medesimo vitigno e annata sono i genitori di Venrose, teenager acerba che conosce bene le sue potenzialità. Piccole fragole di bosco, ciliegia non ancora matura, melagrana sono i profumi di uno spumante secco dal colore più scuro del rosa confetto che rilascia il palato perfettamente nitido. Morbidezza e personalità contraddistinguono Il Mastro (60% Barbera, 40% Bonarda) nativo da suoli calcarei, sabbiosi e limosi. Nonostante i 14 gradi di alcolicità il vino si lascia bere. Provocante nella veste di rosso rubino dalle pennellate granato è davvero molto piacevole. L’epilogo  è caldo e garbatamente deciso.

La Malvasia di Candia si lascia assaggiare in gocce dorate con Baciata dal sole. Appassimento e affinamento in barrique concedono un assaggio regale anticipato da sentori di albicocca disidratata, pesca gialla matura, mallo di noce su sbuffi di artemisia. Non si smetterebbe mai di assaporarlo. Carnoso nella sua compostezza.

Se volete immergervi nella realtà di una regione tutta da conoscere… Ultimo consiglio è la compagnia di Alessandro Tedeschi, conducente dei vostri sogni NCC che vi coccola e vi tratta come pochi. Sono i dettagli a fare la differenza.