La gastronomia di Giuseppe Pucci secondo Roberto Polisicchio
Ci sono luoghi e persone “giuste”, che variano a seconda delle circostanze, per ritrovare entusiasmo. Così oltre gli splendori naturali della mia Calabria, che possono essere ammirati sul profilo instagram landscapes_calabria, cerco gente con “l’antico concetto di amicizia”.
Così mi sono costruito degli itinerari che ben volentieri condivido sui social o su queste pagine, perché sono scoperte che ti fanno rivivere anche i sapori di una volta. La rigorosa selettività mi porta in posti dove l’amore per la bella regione in cui viviamo prevale su qualunque interesse perché sono storie di passione.
In un sabato di febbraio del 2020 inizio un breve viaggio alla riscoperta dell’ambiente vitivinicolo più conosciuto della mia terra, legato al mio immaginario giovanile, “il cirotano” rappresenta un terroir unico di vigneti incantevoli e ricco di storia, il tutto per poi scoprire la cucina dello chef Giuseppe Pucci, che ho conosciuto da pochissimo tempo (il 7 febbraio) ad un evento dello chef Claudio Villella nell’ambito del suo progetto “Agronauti” (incontri di enogastronomia calabrese).
Da Catanzaro verso Cirò Marina in auto percorrendo la strada statale 106 dove si può vedere, in qualunque stagione, la bellezza della costa prima di raggiungere la famosa zona di produzione del Cirò dove è bello osservare le vigne in collina o sul mare. Dopo una breve visita nelle cantine di Francesco De franco (‘A vita), Cataldo Calabretta e Sergio Arcuri con assaggio di vino, un pranzo eccellente presso “A casalura”. Con lo chef Pucci si è instaurato subito un rapporto di empatia perché, come i vignaioli di “Cirò Revolution”, ha la stessa passione, principi e valori fondamentali. La cucina è tipica cirotana, rivisitata, con ingredienti genuini cucinati con bravura e dedizione da Giuseppe, che appena entrati ci ha accolto con semplicità e cordialità come piace a me. Una miriade di sfiziosità di antichi sapori che mi hanno ricordato mia mamma! Mi è tanto piaciuta la pasta, spaghetti alle sarde: sublime! Ma qualsiasi piatto è stato eccellente e sfizioso, con Francesco e Laura della citata cantina < ‘A vita > abbiamo optato: “tartara di carne con sarde” per antipasto e “fegato di maiale” per secondo. Per chiudere ricotta con vincotto d’uva. Tutte le pietanze pur non assaggiandole, le reputo ottime visto la “maestria del cuoco”. Tornerò senz’altro per poter degustare, all’insegna della genuinità, altri piatti. Un locale all’avanguardia con la nuova tendenza della gastronomia perché ha una anche una cucina di qualità (sempre genuina) da asporto. I vini disponibili sono ottimi per il mio palato, comprendono quelli di Menat e di Fivi Calabria: noi abbiamo bevuto il rosato di ‘A vita.
Una gita per trascorrere qualche ora tra vigneti e cantine e pranzare in modo superlativo, proprio come, da tempo, mi avevano assicurato i miei amici vignaioli cirotani.
Ed allora qualche domanda allo chef per conoscerlo meglio il suo menù, qual è il motivo del nome dialettale “A casalura”, che cosa significa in italiano?
Significa fatto in casa, e tutti quei riti ed usanze che ricordano i tempi dove regnavano la convivialità ed il gusto delle cose, ormai quasi estinto. Cerchiamo di salvaguardare i prodotti ed i mestieri che caratterizzano la nostra zona.
La sala è uno degli elementi fondamentali per il successo dei ristoranti, quella di “A Casalura” nella sua semplicità a me piace molto, cosa vuol dire in proposito?
Il nostro intento è quello di far rivivere alla A Casalura un momento di ristoro, tentando di far sentire i nostri ospiti a casa loro, con un servizio molto essenziale, ma con le giuste attenzioni, accompagnato da un buon cibo ed una cantina con le migliori etichette del nostro territorio Capita spesso che vada io stesso a servire e sparecchiare i miei ospiti per instaurare un bel rapporto con la clientela.
Chef Giuseppe, infine, ci racconti e ci spieghi qualcosa del suo percorso tra i fornelli. Su instagram, mi pare di aver percepito che si basa molto sulla tradizione con prodotti naturali e biologici, vero?
Grazie alla cucina ho potuto realizzare i miei sogni e continuo a viverli. La mia è stata una formazione molto movimentata, nel senso di “mobilità in vari Paesi. Studi presso A.L.M.A. (Scuola Internazionale di Cucina Italiana) con ottimi risultati (miglior tesi), collaborazioni in diversi ristoranti stellati al nord Italia, brevi periodi in Francia, Stati Uniti, fino ad arrivare all’esperienza più forte: uno stage di 4 mesi al Noma a Copenaghen Noma (tra i ristoranti più quotati del mondo). Infine, si ripresentò l’occasione di poter realizzare il progetto della nuova Casalura, così decisi di realizzarlo. Come ho già detto desideriamo, nel nostro piccolo, di ricreare il gusto di una volta, e questo non sarebbe possibile senza la materia prima giusta, quindi cerchiamo di salvaguardare ed incentivare i piccoli produttori locali.
Per chiudere il mio articolo posso affermare che il tentativo di ricreare “il gusto di una volta” ed “il far sentire gli ospiti a casa loro” è perfettamente riuscito! Giuseppe di cuore complimenti per il risultato conseguito e auguri per ulteriori successi.
A Casalura
Gastronomia -Rosticceria – Tavola Calda
Via Roma, 184, 88811 Cirò Marina KR
Telefono 340 8617774