Il Piemonte di Giovanni Abrigo

Piemonte, terra di ‘resistenza’, per lungo tempo suolo di emigrati, dai paesaggi unici, resi romantici e misteriosi per la leggera foschia che li dipinge di grigio cangiante…

Dopo lo sfortunato scandalo del metanolo (1986) la regione dimostra forza e potenza come un cavallo di razza dal pelo lucido e la fluente criniera.

Area vocata alla coltivazione della vite come poche.

Numerose le cantine presenti, tutte con le loro peculiarità… Qualcuna più nota, altre meno, ma tutte meriterebbero di esserlo.

Abrigo Giovanni è una realtà degna di essere citata, dal potenziale non comune. Costituita da una famiglia che per  tre generazioni si è dedicata al vino.

Semplicità e qualità si incontrano. Due mani che si uniscono, un puzzle che prende forma con le diverse tonalità delle singole tessere che qui hanno diverse sfumature di rosso. Il Dolcetto Sori dei Crava 2018 è attraente nella sua schiettezza. Beverino, dalla leggera tannicita’ giovanile, abbinabile alle pietanze. Il Garibei Superiore 2017 esprime immediato calore, morbidezza, buona l’acidità. Il Nebbiolo d’Alba 2017 è un degno rappresentante della sua terra. La trasparenza del rosso rubino, la vivacità del sapore, la corrispondenza gusto olfattiva lo rendono estremamente didattico per i neofiti. Ancora giovane il Barolo Ravera 2015, austero, dagli sbuffi speziati e i tannini appena pettinati.

Paola e Giorgio sono genitori di figli meravigliosi, dediti alla terra e consapevoli dei sacrifici dei loro cari.

Intensità, regionalita’ e un soffio di rusticita’ sono il filo conduttore di bottiglie delle quali, certamente, sentiremo parlare.

P. S. Il Dolcetto vince su tutti… 🍷🍇