Il successi de La Scolca e di Chiara Soldati

Contrastanti ancora i giudizi che si ascoltano sugli abitanti della bella Italia all’estero: “Gente di cuore” ma poi, spesso, inizia una lunga lista di critiche. Indiscussi amatori, poeti, artisti che nei secoli si sono contraddistinti anche per stile, gastronomia, un tempo agili giocatori di calcio… In realtà si parla sempre al maschile, quando esiste un nutrito numero di “quote rosa” apprezzato nel mondo che meriterebbe una maggiore luminosità. Le imprenditrici hanno una marcia in più. Delicatezza, senso dell’umorismo, favella sciolta, abilità commerciale, talvolta anche capacità di prevedere il futuro, anticipando i tempi e mostrando quel guizzo che le rende un po’ folli e uniche nel loro genere. Tra il gentil sesso spicca Chiara Soldati insignita, già dal Presidente Sergio Mattarella, Cavaliere della Repubblica. Chiara si distingue. Sorriso smagliante, pronta al confronto, con tenacia e discrezione oggi è a capo di una delle aziende vitivinicole più conosciuta dal Belpaese: La Scolca, realtà piemontese che ha direzionato i riflettori sul vitigno Cortese, rendendolo una celebrità. Sebbene gli ultimi anni si siano contraddistinti per la pandemia, La Scolca è riuscita a ottenere riconoscimenti e ad allagare i suoi orizzonti raggiungendo mete come Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan, Thailandia, Vietnam, Centro America, Africa, Turchia. Sostenibilità, internazionalizzazione, legame con il territorio e lifestyle sono parole chiave per una visione del futuro ampia e fruttifera. Bisogna modernizzarsi, utilizzare un linguaggio internazionale per essere compresi da tutti ma è necessario tenere le radici ben salde nel terreno, proteggendo la natura. Proprio come una vite baciata dal sole, accarezzata dal vento, le cui chiome sono sfiorate dalla salsedine. La Scolca fa sognare con l’uva Cortese che nei calici attraversa le annate sempre in modo personale. Vitigno elencato per la prima volta nel 1614 su un inventario delle cantine del Castello di Casale Monferrato assieme al Grignolino. Successivamente citato dal conte Nuvolone nel 1799. Vigoroso alla fine dell’ ‘800 compare come i grappoli a bacca bianca più diffusi nella provincia di Alessandria. Nell’Oltrepò Pavese e nell’area di Custoza è noto come Bianca Fernanda. Tra i sinonimi locali spiccano “Courteisa” o “Courteis“. Oggi vinificato in purezza regala bollicine inebrianti sia col Metodo Classico che con lo Charmat. Necessita attenzione nel periodo della raccolta che deve raggiungere la giusta maturazione aromatica.
La Scolca Metodo Classico Brut è un ottimo passepartout, bubbles vibranti sprigionano sentori agrumati su un tappato fiorito di falce e citronella. Compagno di chiacchiere, è un latino lover, si lascia annusare e assaporare. Ottimo abbinamento anche a tutto pasto, riscalda il cuore. Per gli amanti del corallo, il Metodo Classico Rosé evapora un bouquet di melagrana, petali di rosa, piccoli frutti rossi, spiccata personalità per un sorso che ha ancora una lunga esistenza dinnanzi. Gavi dei Gavi 2017 è una donna avvenente dai contorni burrosi nei quali emergono note mentolate, miele di sulla, mela matura, il finale è ammandorlato. Gavi dei Gavi 2022 è un ottimo prodotto. Freschezza, sapidità, carattere lasciano il palato desideroso di un altro sorso. Adatto alla bella stagione può essere protagonista indiscusso di una soleggiata gita in barca o di una serata chic: ammaliante.
Sorsi affascinati dalle nuance misteriose uniti dalla finezza e un po’ di incenso…

