Torre Rinalda: sorsi beverini e adatti alla bella stagione
L’aria ormai è più calda, le giornate si sono allungate. Si avverte la stanchezza di un anno ancora di transizione e non molto positivo. Covid, guerra… Periodi difficili. È giunto il momento non solo di fare del bene ma anche di pensare alle vacanze. Puglia, terra agognata, meta di popoli lontani come Dauni, Peuceti e Messapi. Regione che per anni ha subito il fenomeno di emigrazione, numerosi hanno abbandonato la terra, altri sono giunti da disparati paesi, in modo particolari Albanesi.
Salento, meta della bella stagione, luogo accogliente nel quale è possibile trascorrere il tempo immersi nell’acqua e baciati dal sole. Cibo, vino anche noto come merum nei tempi antichi, possono allietare le nostre giornate. Torre Rinalda a Surbo (Lecce) decide di offrire tre versioni beverine, giovanili, giuste per le alte temperature. Pizzomoro ( Malvasia 80%, Chardonnay 20%) lascia che il paesaggio ci coccoli anche attraverso il naso e la bocca. Un colore lievemente solare che echeggia il sole e la libertà sprigiona un aroma di pesca gialla acerba, susina, fiori gialli. Misurato, delicato in bocca rilascia una scia piacevolmente minerale.
Chi non sa che il primo rosato imbottigliato è datato 1943 ed è nato in Puglia? Compagno perfetto di alcune zuppe di pesce, di piacevoli salumi. Nuance corallo chiaro disegnano un Tramonto che ispira l’omonima bottiglia (100% Negramaro). Piccoli frutti di bosco, fragolina, pepe rosa concedono un sorso dalla discreta acidità, delizioso, appagante. Per chi non riesce a rinunciare alla passionalità del rosso, Ostro (Negramaro 90%, Primitivo 10%) regala la passionalità del territorio. Un rosso granato emana sentori di ciliegia, prugna, violetta, una nota di carruba. In bocca è avvolgente, agile, beverino.
Sorsi freschi, snelli, sbarazzini da bere anche su una barca in compagnia delle giuste persone.

