La tana del ghiro, rifugio per lo spirito e prelibatezza per il palato
Calabria, terra misteriosa, il più delle volte non rispettata. Luogo spirituale, mistico, dove trovare risposte. Sporadici e intensi i personaggi ai quali rivolgersi con fede in caso di necessità: santi e pensatori.
Sulle pendici del monte Montea, a oltre 500 metri sul livello del mare si erge il Santuario della Madonna del Pettoruto, a San Sosti (Cosenza), noto per la statua della madre di Gesù, a destra della navata, creata da un blocco tufaceo e rivestita da argento cesellato e sbalzato. A pochi metri un ristorante, La tana del ghiro, a gestione familiare, una chicca per chi non è del luogo. Fabio Maria Torchia e la moglie, Loredana Marasco, decidono, coraggiosamente, di restare nella terra natale (di lei), dedicandosi all’accoglienza.
Gaglioppo, Magliocco, Greco bianco, Greco nero, Pecorello sfilano in calici sinuosi proprio come le curve delle montagne circostanti. I piatti realizzati con i prodotti del territorio invitano all’assaggio. Antipasti variegati e saporiti, primi piatti succulenti, secondi ben cotti, dessert insoliti. Accoglienza e qualità degli ingredienti sono parole d’ordine in una location lontana dalla banalità, rifugio per lo spirito e prelibatezza per il palato.