La Barbera di Accornero…
Quando si gironzola per cantine si resta affascinati o dalla personalità dei vignaioli o dai loro nettari. Se accadono entrambe le cose si raggiunge l’apice della soddisfazione perché si nutre sia il corpo che lo spirito. Tra le “winery” più note della provincia di Alessandria spicca Accornero, ubicata a Vignale Monferrato. Quattro generazioni si sono susseguite per creare dei veri e propri sorsi diversi dal solito. Barbera, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Sauvignon, Malvasia di Casorzo, Grignolino sono le uve che hanno reso celebre questa famiglia… In modo particolare l’ultima, vitigno a bacca rossa per anni dimenticato e portato in auge, specialmente, grazie alla caparbietà di Ermanno che per diverso tempo ha conservato le differenti annate generando un prodotto che rammenta il territorio, Vigne Vecchie ne è la testimonianza.
La degustazione odierna tratta dell’assaggio Bricco Battista 2011 (100% Barbera) acquistato qualche anno fa proprio in cantina in compagnia di Ermanno e della deliziosa consorte. Calice generato da suoli calcareo – argillosi, sosta per oltre un anno in botti di rovere francese per riposare altro tempo in bottiglia. Grand cru concepito in soli tre ettari. Rosso rubino compatto, gelso, uva spina, mora matura, ciliegia, su sbuffi di pepe nero, carruba, ginepro, cuoio, scatola di sigari. In bocca sembra di schiacciare un ribes che appare mantenere una sua acidità, tannini carezzevoli, finale gustoso.
Meno di 20000 ettari dislocati lungo lo Stivale di Barbara che in Italia compare tra i primi dieci come diffusione. La sua prima comparsa ufficiale in Piemonte è da datarsi al 1512, prima, probabilmente noto come grisa o grisola. Emblema della regione, per anni ha imbandito le tavole dei contadini per poi diventare un prodotto più chic. Geneticamente, ancora oggi, avvolto nel mistero. La sua riscossa avviene proprio grazie al tragico episodio del vino al metanolo che, all’inizio degli anni ’80, non tratteggiò di certo un bel profilo del nostro Paese. Personaggi proprio piemontesi colsero la palla al balzo per regalare una nuova immagine di questa uva considerata sempre femmina…