Il vino del ❤️Du Cropio Winery
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Du Cropio, dottore del letame, così è nota la cantina calabrese al cui produttore Giovanni Ippolito, ormai scomparso, Mario Soldati, scrittore e giornalista torinese, dedica ben tre pagine del suo popolarissimo Vino al vino, “zibaldone” di tre viaggi realizzati tra gli anni ’60 e ‘70 quando il nettare italiano era alla riscoperta di se stesso, dopo essere precipitato ingiustamente nell’oblio. Descrizioni intense di volti solcati dal sole e mani segnate dalla terra. Vicende umane rese eterne da sorsi color rubino, paglierino, granato. Da Nord a Sud tutto appare sorprendentemente leggendario.
A seguire, oggi, l’azienda è il figlio Giuseppe, uomo determinato, dal palato fine e il naso da tartufo. Personaggio discusso per le sue vicende sentimentali, prende la vita con una certa leggerezza ma col vino è diverso… Il vino è una cosa seria! Il nettare di Bacco è disegnato nelle sue etichette come è stampato sulla sua pelle. Le donne vanno e vengono, gli amici si selezionano naturalmente ma il Gaglioppo è nel suo cuore e nella sua testa. Le tre bottiglie che produce sono una chicca negli Stati Uniti, un ritorno al passato in Belgio e una scoperta per il Giappone. “ Zeppetto” vola con la fantasia e con lui i suoi calici che girano il mondo… La DOC Cirò, che meriterebbe essere una DOCG, è grata al padre che ne ha scritto il primo disciplinare e al figlio che l’ha condotta oltre l’Oceano.
Serra Sanguigna IGT Calabria ( 70% Gaglioppo, 15% Malvasia Nera, 15% Greco Nero), Don Giuvà Rosso Classico Superiore (80% Gaglioppo, 20% Greco Nero) e il femminile ma potente Damis Riserva (Gaglioppo 100%) dedicato alla madre di Peppino, sono tre meravigliose rappresentazioni della terra cirotana sempre riottosa e ribelle come i suoi antenati ma che dovrebbe raggiungere un poco di pace grazie alle sue uve così apprezzate dagli antichi…
Forza Giuseppe! Siamo tutti con te!