Albert Beerens protagonista del Concours Mondial de Bruxelles

In occasione del Concours Mondial de Bruxelles che ha visto come protagoniste tante cantine italiane, tra le più premiate le provenienti da Toscana e Sicilia, è stato possibile assaggiare lo Champagne di Albert Beerens più noto come il “know – how” che unisce innovazione e tradizione. Maison sorta a metà ‘800 e ubicata nel cuore della Cote des Bar, possiede più vigneti in suoli diversi, piacevolmente accarezzati dal sole su soli sette ettari (come Nicolas Joly nella Loira) nei quali il Pinot Nero sprigiona il suo fascino, lo Chardonnay la sua eleganza e il Pinot Meunier la sua potenza. Dopo disparate generazioni è una donna, Anne – Laure, a portare avanti le etichette di famiglia. Determinata, estroversa, conosce le potenzialità del suo prodotto e individua gli italiani come i più grandi acquirenti di Champagne al mondo. Ma chi non distingue questo nettare? Qualsiasi attore abbia indossato le vesti di 007 non si è mai lasciato beccare senza un calice di buon Champagne nell’ intento di sedurre una donna.

Il perlage della Cuvée Blanc de Noir (Pinot Noir 80%, Pinot Meunier 20%) regala un bouquet amabilmente estroverso. Melagrana, litchi, ciliegia acerba seguito da sbuffi di violetta e lillà. In bocca è morbido, piccoli ribes si schiacciano sul palato. Buona l’acidità. Super top model è la Cuvée Blanc de Balac (Chardonnay 100%) che ricorda immediatamente la fattura francese. La brillantezza del liquido concede note di pesca e albicocca acerba, acacia, cenni agrumati regalano un sorso deciso che il palato assapora pienamente. Freschezza e sapidità si amalgamano su un tappeto di mineralità. Chi desidera assaggiare uno CHAMPAGNE con le caratteristiche della regione e la filosofia dell’azienda può sorseggiare un 60% Pinot Noir, 25% Chardonnay e 15% Pinot Meunier assemblati creano uno scintillante oro trasparente nel quale vaniglia, crema pasticcera, crosta di pane, note cedrine  si concretizzano in bocca. Il lime regna su un prodotto di eccellenza… Tutti da godere.

W le donne… W Albert Beerens!