Cantina il poggio: lontani dalla banalità

 

 

Quando si parla di Emilia Romagna non è possibile non pensare al Prosciutto di Parma, alla Coppa Piacentina, all’Aceto balsamico tradizionale di Modena, al Parmigiano Reggiano, alla Ciliegia di Vignola, per non dilungarsi sui saporiti e variegati primi piatti come i cappellacci di zucca, i tortellini, le lasagne…. La regione pullula di prodotti di eccellenza conosciuti in tutto il mondo. Forse la loro solarità, talvolta, offusca i nettari di Bacco spesso ingiustamente adombrati dalle altre regioni. Il Lambrusco è il liquido più famoso, erroneamente considerato un “vinello” da accompagnare ai salumi tipici. In pochi si fermano a sorseggiare calici più complessi, credendo, che forse non ve ne siano.

Cantina il Poggio nasce nel territorio pedemontano parmense tra corsi d’acqua e aria pulita. Le sue vigne raggiungono i 380 metri s.l.m. I suoli sono di natura argillosa e calcarea. In questa zona sono coltivate uve come Barbera, Bonarda, Malvasia di Candia Aromatica, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Le sfumature delle bottiglie sono diverse… La versatilità del Parmigianino (Malvasia frizzante) dalle note di pesca e di albicocca; la simpatica etichetta de La Vedova Nera (Barbera 80% e 20% Merlot) ottenuta dai grappoli migliori. Un corallo chiaro regala un bouquet di fragoline di bosco, ciliegia acerba su sbuffi di pepe rosa e coriandolo. In bocca sembra di succhiare una pesca rossa, discreta acidità, epilogo piacevolmente ammandorlato; la Malvasia di Candia Aromatica, ormai notoriamente autoctona, dal giallo paglierino acceso e il perlage fine e persistente fermenta naturalmente in bottiglia, dona note vegetali come salvia, erba appena tagliata, respiri elegantemente mentolati. Buona l’acidità, il sorso è avvolgente. Per gli amanti dei calici sinuosi Otium 2017 (Barbera 50%, Bonarda 25%, Cabernet Sauvignon 25%) dal colore rubino e l’unghia granato rammenta la ciliegia, la prugna, la succosità di una buona susina, in bocca è morbido, i tannini sono vellutati, la persistenza finale rammenta le visciole. Gelasio 2019 (Malvasia di Candia Aromatica) dai riflessi quasi dorati è un giovanotto dagli ottimi propositi. Erbe aromatiche quali ortica, finocchietto selvatico, maggiorana, menta su echi balsamici inebriano il fortunato avventore che in bocca avverte cedro candito, una buona spalla acida e tanta sapidità che solcano la scia di piacere inaspettato. Altro rosso da godere è Falstaff (Barbera 100%) sorso diretto, immediato che desidera farti conoscere così com’è… Senza la presenza di solfiti. Un potpourri di lillà, iris e malva si convertono in amarene, more, mirtilli per poi cambiare ancora e trasformarsi in folate di rabarbaro, cardamomo e coriandolo. Tannini diafani dal piacere subitaneo.

Se siete fortunati potete godere della presenza del giovane e volitivo direttore Luca Gualdana, personalità concreta che preferisce i fatti alle parole, crede nel lavoro che fa ed è un ottimo osservatore. Per rendere ancora più confortevole il viaggio affidatevi ad Alessandro Tedeschi conducente NCC, ottimo Cicerone di zona.

Buon viaggio!