Bortolomiol: dal Veneto alla Toscana… Con un piccolo segreto
Non è possibile non stappare bollicine inebrianti durante le feste natalizie. Champagne, Franciacorta, Trento DOC, metodo classico, metodo charmat rallegrano i giorni di festa e regalano brio alle tavole. Proprio nell’ultimo periodo è emerso che il Prosecco abbia superato in quantità di vendita il tanto temuto Champagne. Numerosi i calici italiani ma pochi i seduttivi. Tra gli eletti emerge Bortolomiol. Ci troviamo nel cuore del Valdobbiadene. Mentre tanti abitanti emigrano in cerca di fortuna all’estero, in un momento in cui il suolo appare povero e senza speranze, Giuliano Bortolomiol si dedica alla terra. Visionario, precursore, foriero dell’innovazione genera un prosecco unico. Eleganza, grana fine, generosità del bouquet, persistenza gusto olfattiva sono il fil rouge di una filosofia familiare che, oggi , è giunta alla generazione delle quote rosa. Differenti le bottiglie e svariate le sfumature. Alla famiglia non poteva non aggiungersi una tinta di rosso: il Brunello. Ci troviamo a Montalcino, all’ombra del medievale Castel Verdelli. Qui nasce il Segreto di Giuliano, in sole 2.675 bottiglie. Un omaggio a chi è stato coraggioso. A chi si è sacrificato svegliandosi presto la mattina, a chi ha pensato ai suoi successori, a chi ha intuito che l’eternità della vita consiste nell’aver lasciato qualcosa che va oltre la morte e resti imperterrito nel tempo. Il sogno dell’uomo arguto e visionario si è realizzato anche grazie alla supervisione dell’enologo Roberto Cipresso.
Tra una bollicina ed un’altra decidiamo di assaggiare un sorso di vermiglio, realizzato su suoli vocati alla viticoltura, dall’amore e la passione di una famiglia, dall’esperienza di una squadra. Beviamo italiano. Beviamo Bortolomiol.