Lorenzo Scavino è la nuova generazione di Azelia
Azelia, fiore odoroso del quale in cantina sarebbe rimasto solo il ricordo se non fosse venuta l’ idea di intitolare un’intera azienda che di profumi si intende… Tanti, diversi, sfaccettati. Dolcetto, Barbera, Nebbiolo, Barolo si mostrano in tutto il loro splendore racchiusi in una bottiglia la cui etichetta rappresenta due pavoni. Chissà se questi uccelli, sacri alla dea Era, avrebbero immaginato un tale epilogo tanti secoli dopo…
A rappresentare, oggi, l’unicità dei calici è Lorenzo Scavino, giunto alla quinta generazione di vignaioli. Classe 1990, si forma presso la scuola enologica di Alba. Rammenta di come trascorreva il tempo libero in cantina, l’attrazione che dimostrava già in tenera età verso un’azienda familiare della quale nemmeno lui conosceva le potenzialità. Stima il padre e soprattutto il nonno che ha permesso che il figlio Luigi dimostrasse tutto il suo estro nella produzione di un buon vino senza dimenticare la tradizione. Si augura di proseguire la strada intrapresa dai suoi antenati e di raggiungere sempre obiettivi maggiori: “ Tante le persone che ho incontrato in questi anni – dice – forse tra le visite più inaspettate spicca l’attore Stanley Tucci. Quando giunse a trovarci, assieme alla fidanzata, assunse un comportamento informale, conosceva i nostri prodotti, poneva domande. Ero orgoglioso. Sono contento di provenire da una regione che vanta diversi siti inseriti nella prestigiosa lista dell’ Unesco. Mi piace girare il mondo con l’idea che le nostre bottiglie si possano acquistare anche all’estero. A pensare che diversi anni fa cercare di fare trovare le nostre etichette sugli scaffali di ristoranti milanesi e torinesi ci sembrava un’impresa. Attualmente mi sposto continuamente, mi piace confrontarmi con gli altri produttori, immergermi in paesaggi differenti come Napa e Sonoma. Alcune delle nostre vigne hanno 85 anni. È interessante pensare quanto tempo sia trascorso e che qualità di vini si riesca a produrre”.
Gli aromi dei nettari oscillano dai frutti rossi al pepe rosa, dalla prugna alla carruba, dal lampone ai chiodi di garofano, perché descriverli? Ognuno di noi è legato ad un odore, un sapore… Un cassetto della memoria si apre improvvisamente. Lasciamo che Azelia ci indica la strada… A noi non resta altro che degustare e sognare…