Bollicine e Humanitas: il vino come legame

Il cognome Muratori, probabilmente dall’etimologia latina murus (muro), trasmette un’idea di solidità, sicurezza, stabilità termini che si affiancano perfettamente all’azienda agricola Muratori in Franciacorta, ad Adro (Brescia). Realtà ultraventennale che affonda le radici in un luogo adatto alla viticultura ma che utilizza mezzi moderni per realizzare bollicine inebrianti. Il tutto infiocchettato dal noto “winemaker” Riccardo Cotarella, non solo esperto del settore ma carattere in grado di costruire rapporti duraturi proprio come è accaduto con i fratelli Muratori. Uomini portano avanti il concetto di humanitas diffusosi, anticamente, nel Circolo degli Scipioni nel quale i veri amici scambiavano idee, principi, visioni… E loro sono così.

In occasione del Merano Wine Festival è stato possibile sorseggiare alcuni nettari.

Muratori Brut (Pinot nero, Pinot bianco, Chardonnay) dai riflessi smeraldini e briosi è un tutto pasto invidiabile. Beverino, estroverso, si accosta facilmente alle pietanze e si lascia capire. Perfetto per un brunch sul bordo piscina, per una gita fuori porta. Sorso arioso e conviviale: “La colazione sull’erba” di Claude Monet.

Muratori Saten (Chardonnay) sarebbe piaciuto alla dea della bellezza non solo per la generosa schiuma, ma per la nuance preziose. Susina, lime, menta stuzzicano le narici su un tappeto minerale. Assaggio piacevolmente fresco. Da gustare su un’amaca in relax e solo con chi ci piace davvero.

Muratori Simbiotico Brut (Chardonnay) è una scommessa vinta. Il perlage non segue un iter ma si avvolge nel calice disegnando numerosi vortici persistenti e curiosi. Pera Williams, pesca matura, caramello, brioche emozionano. Epilogo erbaceo. Un tuffo verde dal ponticello delle “Ninfee bianche” di Monet.

Muratori Millé Millesimato Brut 2020 (Chardonnay) è un dandy. Un prezioso smeraldino sprigiona sentori di ananas acerba, a tratti cuoio, buccia di limone, fiori bianchi. In bocca acidità e sapidità si integrano in un abbraccio avvolgente.

Setteclivio Sabino IGT Chardonnay 2023 è un tentatore. Un giallo chiarissimo emana profumo di burro fuso, caramello salato, sbuffi di miele di castagno e zafferano.

Monterosso Sabino IGT (Pinot nero) è ancora un garzoncello… Con un futuro strepitoso dinnanzi. Pepe nero, erbe aromatiche, ciliegia aspettano di diventare altro per offrire una nota ancora più evoluta.

Un’immersione nella diversità della bella Italia… Quella che, ancora oggi, sfoggia in tutto il mondo.