Luna Mater di Fontana Candida: verticale tutta laziale
All’interno del Mercato Centrale, di via Giolitti 36, della Capitale è possibile recarsi al secondo piano per raggiungere Matteo, Marco e Riccardo di Vinario 4 capaci di diffondere buon umore, distribuire nettari di Bacco e promuovere la cultura del buon vino. In occasione di “Due passi in vigna” è stato possibile partecipare a una verticale di Frascati Superiore Riserva Luna Mater DOCG di Fontana Candida di Monte Porzio Catone (Roma). I sui vigneti si ergono su colline vulcaniche che raggiungono i 400 m.l.m. Suoli copiosi di potassio, fosforo, calcio, magnesio, ferro che generano uve ben soleggaite, accarezzate dalla brezza marina e dondolate dal vento. Un blend di Malvasia Bianca di Candia, Malvasia del Lazio, Greco, Bombino le cui percentuali cambiano in base all’annata. Un tuffo nella mineralità e nella longevità dei preziosi sorsi.
La 2021 è un puledro dal giallo paglierino pronto per vincere una gara. Il gusto è più tenace dell’olfatto. Necessita maggior tempo per essere apprezzato nella sua interezza. Il 2019 è una lady di gran classe che passando sprigiona sentori di timo, rosmarino, erba appena tagliata. L’assaggio è agile e soave. La 2017 disegna archetti più luminosi che rammentano le alture laziali. Pesca, mango, pepe bianco inducono all’immediato assaggio. Un tentatore che non delude neanche al gusto. Il 2015 è una versione schietta, diretta che mostra tutte le sue potenzialità. Da gustare lentamente e in buona compagnia. La 2012 è una bella donna che cammina perfettamente sui tacchi a spillo: padrona di se stessa e consapevole delle proprie capacità. La 2010 è l’apoteosi del piacere. Nocciola, albicocca, mallo di noce, a tratti amaretto: una libidine dall’epilogo appagante. La 2008 si mantiene molto bene. A una degustazione alla cieca sarebbe apparsa più giovane. Equilibrata, eloquente, perfetta corrispondenza tra naso e bocca. La 2007 dalle nuance più ambrate è un gioiellino di morbidezza. Note di scatola di sigari, caramello, miele. Fili conduttori della degustazione? Balsamicità, suadente nota fumé ed estrema mineralità esaltata da una leggera piccantezza.
Insomma un incontro sbronzo degno di nota.
