La generosità della Fondazione Villa Russiz

Il maestro spirituale indiano Osho vissuto nel XX secolo sosteneva che in amore non bisognasse comportarsi da mendicanti ma essere imperatori. Probabilmente la coppia Elvine Ritter de Zahony e Theodor de La Tour , almeno per un istante della loro esistenza, si devono essere sentititi così. Entrambi profondamente devoti, la prima di religione protestante, il secondo di fede cattolica. Il padre della sposa regala ai novelli coniugi un appezzamento di terreno nell’area del Collio goriziano. Il giovane, perito agrario e viticoltore, intuisce le potenzialità del luogo e inizia a produrre vino grazie ad alcune barbatelle importate dalla Francia. Così nasce Villa Russiz da un incontro di due anime che si dimostrano generose verso il prossimo ma non riescono a procreare, sebbene nella loro esistenza abbiano aiutato numerose persone. Oggi la location è anche una casa famiglia che accoglie minorenni con l’obiettivo di “regalare” loro una vita migliore cercando il modo attraverso il quale inserirli nel mondo lavorativo. La Fondazione Russiz produce nettari eleganti, identificabili ed equilibrati.

Theodoro Metodo Classico Brut Nature 2018 (Chardonnay) dal perlage fine e persistente è una scoperta. Oro chiarissimo sprigiona sentori di lime, menta, crosta di pane, in bocca una schiuma di Venere disegna una scia cedrina. Personalità spumeggiante come quella di Candy Candy nella casa di Pony che lo avrebbe sicuramente scelto se fosse convolata a nozze con Terence.

Maisha 2021 (Malvasia, Friulano, Ribolla Gialla) inno alla vita, alla femminilità, alla morbidezza, alla leggiadria. Sambuco, biancospino, artemisia al gusto susina gialla e lime. Epilogo appagante. Georgie dai lunghi capelli dorati e dall’esistenza movimentata e non sempre fortunata ne potrebbe essere l’emblema: simbolo della sopravvivenza e che niente accade per caso.

Sauvignon De La Tour 2023 simboleggia la libra, l’equilibrio, mai banale. Paglierino dai riflessi smeraldino. Un carillon di frutti tropicali acerbi, melone, menta, lime. È la piccola Pollyanna a poterlo rappresentare, protagonista del romanzo omonimo per ragazzi della scrittrice Eleanor Hodgman Porter, pubblicato nel 1913. Se si guardano solo gli aspetti positivi della vita, si può cambiare la prospettiva degli imprevisti attraverso il “gioco della felicità”.

Grafin De La Tour (Chardonnay) 2019 oro chiarissimo esala sentori di brioche, burro fuso, caramello salato, erbe officinali. Finale gustoso. Una rotondità diafana. È la Pollon combinaguai dell’Olimpo. Conosce tutte le tresche e le debolezze delle divinità. Piccola, soffice e piacevole. è scontato nella vita e soprattutto che avere una famiglia sana è già un’enorme fortuna.

Graf De La Tour (Merlot) 2020 dalle nuance rubino e l’unghia porpora scrive le avventure di Oliver Twist. Ciliegia sotto spirito, carruba, cardamomo, coriandolo, cioccolato, all’assaggio un’onda travolgente. Gustoso, didattico su alcuni aspetti. Schietto.

Defì De La Tour (Cabernet Sauvignon) 2020 dal colore prezioso e intenso è l’Uomo Tigre, tutti vorrebbero essere lui ma se ne hanno poche notizie. Charming. Rubino intenso, buon corpo, profumo di violetta, pepe nero, polvere di caffè. Buona la trama tannica, persistente.

Recarsi alla Fondazione Villa Russiz non è semplicemente godere di nettari della natura ma entrare in un’altra dimensione, essere generosi con gli altri, capire che niente si vede bene se non con il cuore (Il Piccolo Principe) .