Edoardo Papa torna In Fucina

Tra le parole italiane più conosciute al mondo emerge pizza. Quale straniero non sogna di visitare l’Italia e, tra un monumento e un altro, affondare i pensieri e raggiungere il piacere addentando una pizza: bianca, rossa, vegetariana perfino dolce. Tante le declinazioni di un medesimo prodotto la cui origine, ancora oggi, è avvolta dal mistero. Il termine, per molti, deriverebbe dal verbo pinsere (schiacciare, pigiare), probabilmente, però, è più antico, dal  greco πηκτός (pektos) infornato; πίτα èla radice di alcuni tipi di pane che si trovano, attualmente, in sud Italia, ex Magna Graecia.

Presenti alcuni concorsi, sempre più numerosi, nei quali si decreta la pizza migliore, la più farcita, la più rappresentativa di un territorio, la più personale. Insomma un business che fattura migliaia di euro al mondo e che “acchiappa” e unisce grandi e piccini.

Tra coloro i quali hanno sempre identificato un potenziale in questo prodotto c’è Edoardo Papa, noto maestro pizzaiolo della Capitale, per un suo locale storico a Monteverde nel quale hanno sostato numerosi volti noti, sempre rimasti piacevolmente colpiti. Edoardo, assieme alla moglie Emanuela, attualmente è il faraone dell’omonimo locale in via dei Salentini 10, zona San Lorenzo. Un nuovo entusiasmo, un altro estro arricchito non esclusivamente da pizze deliziose ma anche da primi e secondi piatti per concludere con dessert golosi. Un incipit tipico di chi ha la personalità di andare avanti, reinventarsi, mostrare che ha ancora tanto da offrire, da creare. La panificazione per Edoardo è una scelta di vita, intrapresa consapevolmente visto che la sua professione era altro. Un modo generoso di offrirsi alle persone, una maniera per stuzzicare la mente altrui e prenderne parte. Un sistema per restare immortale nei ricordi umani, perché le emozioni restano. Un profumo, un sapore, un ingrediente porta indietro nel passato e fa rivivere sensazioni in apparenza scomparse, in realtà solo sopite. Papa lo fa… In punta di piedi con la determinazione di un leone e la leggerezza di un gabbiano attraverso buone farine, prodotti scelti e chicche deliziose. Il viaggio comprende pizze iconiche come l’Omaggio a Napoli per giungere alla Cal-mare con calamaretti, burrata artigianale, paprika dolce partendo da grandi classici come Marinara e Margherita, ma sempre con quel tocco in più. Per chi volesse variare esistono anche paste gourmet e piatti della tradizione romana. Protagonista assoluto? Il tempo che come un fiocco di neve, scompare mentre cerchiamo di decidere che cosa farne. (Romano Battaglia)