L’infinito Abruzzo con l’Alto Sangro

È Angizia, forse figlia di Eeta per cui imparentata con Circe e Medea, legata a culto dei serpenti, conoscitrice delle erbe e quindi della guarigione a essere stata venerata nell’Italia centro meridionale e sempre a lei è dedicato un ridente bosco sacro il Lucus Angitiae in provincia de L’Aquila, città sottoposta a disparate prove nelle quali gli abruzzesi hanno dimostrato uno spiccato senso di sopravvivenza, attaccamento alla vita, adattabilità. È impossibile non perdersi nei meandri di una regione spesso impervia e tanto generosa.

Delizioso il palcoscenico naturale di Opi, circondato da montagne e da un imponente promontorio roccioso, dalla struttura urbanistica medievale. Il nome, probabilmente, deriverebbe dal latino “oppidum” ovvero luogo fortificato. Da visitare le chiese di Santa Maria Assunta dal maestoso campanile e di San Giovanni Battista, esempio di barocco abruzzese. Accogliente la sede del Municipio costruita alla fine del ‘600, un tempo abitazione della famiglia nobile Rossi. È d’obbligo fermarsi nella piazzetta della Fontana per scambiare qualche chiacchiera con gli abitanti affabili e orgogliosi delle loro origini.

Qualcuno sostiene che la natura senza uomo sarebbe caos, il borgo di Barrea ne è un esempio. L’omonomo lago lascia, per qualche istante, senza fiato. Se lo avesse visto il fanciullino pascoliano avrebbe espresso la sua emozione con atteggiamento sbalordito. Specchio d’acqua artificiale costruito negli anni ’50 per lo sbarramento del fiume Sangro. Dal Castello monumentale, oggi sede di eventi, è possibile godere di una vista emozionante.

Incastonata nella Civitella Alfedana, dai reperti paleolitici, la Camosciara anfiteatro naturale simbolo della potenza dell’ecoturismo. Visite guidate, trekking, tavoli per pic – nic sono emblemi di come la mentalità stia investendo sulle potenzialità della natura. Si torna bambini con il trenino che attraversa la vegetazione e se si è fortunati è possibile scorgere qualche simpatico animale.

Per immergersi ancora più nel verde e dimenticare la tecnologia si incontra la coppia costituita da Italia Roma, ingegnere campana e Pietro D’annessa, allevatore autoctono. Il loro non è solo un connubio amoroso ma la costruzione di un futuro insieme che riporta l’uomo alle sue radici attraverso il contatto con le caprette di razza maltese e i cani pastore. Se si giunge alla loro proprietà c’è il rischio di non lasciarli più. L’aria è pulita, l’erba verde speranza, i prodotti di qualità tanto da essere noti anche oltreoceano.

Un cadeau è il centro storico di Scanno in cui i palazzi nobiliari, i portali decorati, lo sfondo di stile romanico abruzzese e soprattutto l’omonimo lago invitano il viaggiatore a restare. Il costume femminile della zona è rappresentato con una scultura bronzea di Antonio D’Alessandro. La bellezza scannese è nota. Il copricapo “cappellitto” è composto da un fasciatoio nero lungo e largo e un velo. La gonna copiosa di piccole pieghe. Sobrio nei colori ma non nella lavorazione. Il lago di Scanno è naturale e assume la forma di un cuore, meta, infatti, di numerosi innamorati che attraversano il sentiero del cuore che conduce verso altri luoghi panoramici suggestivi. Una leggenda narra della presenza di Madama Angiolina e Bailardo. Si dice che la donna non volesse cedere alle sue lusinghe così, tra le disparate versioni, cadde a causa di una pioggia battente, lì si innalzarono le acque.

Nella mentalità abruzzese il matrimonio era particolarmente importante. Numerose le testimonianze e le processioni che si svolgevano durante il fidanzamento. A dimostrarlo un gioiello risalente al XVIII secolo conosciuto come la Presentosa. Il nome deriverebbe da “presente”, inteso come dono che sugellava l’unione, o da “presenteze”, ovvero la presentazione ufficiale dell’amata. Una deliziosa stella di filigrana con al centro due cuori. Citata anche ne “Il trionfo della morte” da Gabriele D’Annuzio.

Proprio quest’anno nelle sale cinematografiche è stato proiettato il film di Riccardo Milani “Un mondo a parte” girato in questi luoghi dove il regista stesso sembra trascorrere il tempo libero assieme alla moglie Paola Cortellesi e la figlia Laura.

W l’Abruzzo.