Abruzzo detentore del silenzio…

Abruzzo, terra dei Petruzi, antica popolazione italica dedita alla pastorizia e alla transumanza, aspetti che ancora oggi rendono questa regione, a tratti, incontaminata. Impossibile non rammentare l’incipit della poesia dannunziana I Pastori:

 Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti…

Versi malinconici e struggenti di un uomo noto per la sensibilità al fascino femminile, le idee interventiste, le foto alla moda ma che non ha mai dimenticato le sue origini.

Terra abitata da grandi lavoratori che sono sopravvissuti al terremoto, subito disparate dominazioni come Bizantini e Normanni, suolo che ha generato il poeta elegiaco Ovidio, che produce uno dei nettari più interessanti come il Montepulciano d’Abruzzo definito re di ogni vino, dal profumo gradevole, fine e intenso. Numerose le peculiarità di questa regione che prende ancora i visitatori per la gola grazie a ricette autentiche come le pallotte cacio e ova, gli arrosticini, gli spaghetti alla chitarra, le cozze allo zafferano, per non parlare della produzione di miele e la varietà dei salumi e formaggi.

Numerosi i borghi da visitare come Pescocostanzo con la Collegiata Santa Maria del Colle dai sontuosi soffitti, il portale di stile tardo – romanico, i preziosi stucchi sui quali ancora oggi si affrontano il bene e il male.

Roccaraso, realtà dall’architettura tipica dei paesi di montagna nel quale si può passeggiare, acquistare in negozietti locali, respirare aria pulita. Per gli amanti delle scampagnate è da raggiungere la vetta di Monte Zurrone che ospita il Sacrario ai Caduti Senza Croce.

Delizioso il centro storico di Pescasseroli, noto anche per la chiesa di San Pietro e Paolo. Località nella quale si respira ancora il fenomeno della transumanza. Curiosità è che esistano due dialetti: uno parlato dalle donne che trascorrevano in questo luogo tutta la loro esistenza e l’altro dagli uomini che, per mesi, stavano lontani da casa per poter portare fuori il bestiame. Qui nasce il critico letterario Benedetto Croce.

Impossibile non sostare presso l’azienda agricola Cianflocca a Castel Di Sangro (AQ) nella quale tre generazioni si sono passate il testimone per realizzare formaggi che respirano di territorio in cui si crea davvero il rapporta tra allevatori e quadrupedi.  I prodotti partono dalla ricotta per giungere a formaggi più stagionati esaltati da miele piccante o più dolce che profuma di “alpeggio”.

Per gli amanti del bosco, di folletti, di fate, di trappole, di storielle è possibile gironzolare nel verde accompagnati da gnomi ed elfi così si giunge al Bosco delle meraviglie, uno spettacolo ambientale che sarebbe certamente piaciuto al conterraneo D’Annunzio, visto che a un certo momento umani e natura diventano un tutt’uno proprio come nel panismo. Da segnalare le date dal 26 al 28 luglio in località Fonte della Guardia – Aremogna in cui realtà e fantasia si intrecceranno in modo dinamico e curioso.

Altro tuffo nella natura è il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a Pescasseroli in cui è concesso vedere animali protetti il cui simbolo è l’orso bruno marsico, quadrupede con grande spirito di adattamento, solitario e territoriale verso il quale, negli ultimi anni, si è effettuata una campagna di sensibilizzazione attraverso opuscoli, filmati, offrendo anche consigli su come comportarsi in caso di avvistamento. Tra gli altri protagonisti cervi, lupi e aquile.

L’Abruzzo regala ancora un buon rapporto qualità – prezzo, la gente possiede l’antico dono dell’ospitalità, si arriva dal mare alla montagna senza dover cambiare regione. Se ci si volesse allontanare dalla quotidianità, dal rumore per restare in contatto con il creato, come sosteneva lo scrittore Giorgio Manganelli: “L’Abruzzo è un grande produttore di silenzio”.