PoderNuovo a Palazzone e l’arte dei suoi nettari

Nella mitologia greca Epiro è figlia di Agave ed Echione, nipote di Cadmo, fondatore della città di Tebe e Armonia, generata da Ares e Afrodite, simbolo di romanticismo e concordia. Da lei prenderebbe il nome la regione omonima perché venuta meno in un boschetto, nel quale accompagnava i nonni per la sepoltura del fratello. Qui si può visitare il Teatro di Dodona, il Lago di Ioannina, sognare il castello di Parga, percorrere il sito archeologico di Nicopoli. Sotorio, alla fine dell’800, decide di lasciare la regione dell’Epiro e giunge sulle coste del lungo Stivale proprio come Enea. Approda prima nella città partenopea per poi raggiungere quella Eterna e qui… il successo. Così nasce il marchio Bulgari, noto in tutto il mondo, indossato da star come Sofia Loren,  Elizabeth Taylor,  Audrey Hepburn. I nipoti Paolo, Nicola e Francesco introducono anche una linea di preziose fragranze. Giunti alla quarta generazione Giovanni decide di aprire una cantina ispirandosi ai cardini fondamentali dei suoi antenati: “Tratta le bottiglie come gioielli dai quali si sprigionano vezzosi bouquet”. PoderNuovo a Palazzone è a San Casciano dei Bagni (Siena) una pietra incastonata in Toscana tra Lazio e Umbria, nata nel 2004 e ultimata nel 2012 dallo Studio Alvisi Kirimoto, realizzata con l’obiettivo di diminuire l’impatto sull’ambiente con l’utilizzo di energia geotermica e fotovoltaica, riducendo l’emissione di anidride carbonica. Un gioco di luci e chiaroscuri prevalentemente geometrici dove regna l’essenzialità e la funzionalità. Nascere fortunati non significa dimenticare il prossimo, così l’azienda si dedica anche al sociale attraverso i progetti di www.pianoterra.net sempre a fianco delle persone fragili.

La famiglia Bulgari ha, nel tempo, percepito le esigenze del fortunato cliente, accontentandolo sempre, per cui esistono due linee di bottiglie: la prima immediata, beverina, scalpitante, abbinabile al cibo, destinata a un pubblico giovane; la seconda più intensa, territoriale, a tratti filosofica, alla ricerca di chi sia in grado di narrarla.

Nicoleo 2022 (Grechetto e Chardonnay), è giallo charissimo dai riflessi smeraldini, sprigiona sentori quasi sulfurei, la mineralità è accompagnata da note di brioche, lime, menta. Epilogo sapido e ammandorlato. Un sorso che rappresenta la bella stagione. Si vagheggia il mare, i giochi sulla sabbia, i ricordi di Nico e Leone che resteranno immortalati in una bottiglia come “L’estate” della pittrice statunitense Sally Swatland: lo sguardo si perde sull’orizzonte.

Poi si sale in barca con Aliki IGT 2023 (Merlot e Malbec), il rosa pesca disegna archetti sinuosi che regalano sentori di pompelmo rosa, litchi, melagrana. In bocca un’ondata di calore materno e vezzoso, perfetto per le zuppe di pesce.  Forse è il calice che avrebbe accompagnato l’immagine de “La signora in rosa” di Giovanni Boldini del 1916.

Therra IGT 2021 (Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot), rubino trasparente evoca humus, scatola di sigari, ciliegia. Assaggio immediato, diretto, dai tannini laccati. La bottiglia “si scola” tra una chiacchiera e un’altra senza neanche accorgersene. “Amicizia” di Picasso del 1908, realizzato nel periodo africano della fase cubista, ne sarebbe un ritratto eloquente, questo sentimento, come il vino, è interpretato in modo soggettivo.

Argirio IGT 2021 (Cabernet Franc) è un assaggio mediterraneo. Carruba, rabarbaro, liquirizia, amarena, foglia di pomodoro emozionano le narici per poi concretizzarsi nel palato. Morbidezza, freschezza, giusta sapidità concedono un epilogo appagante. Torna nuovamente Picasso con “La bottiglia di vino”. I sentori si uniscono come i colori regalando una visione di insieme, un’identità, un territorio.

Sotirio IGT 2020 è un gran signore. Elegante, importante, da sorseggiare ascoltando le note della celebre canzone di Domenico Modugno “L’uomo in frack” che dice: “È giunta mezzanotte, si spengono i rumori, si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè…” E come ha viaggiato la scura bevanda di origine etiope raggiungendo il successo anche Sotirio lo ha fatto. La bottiglia non poteva che essere degna di lui… Pepe nero, cannella, vaniglia, polvere di caffe e poi cacao all’assaggio si trasformano in un delizioso Mon – chéri esaltato da una preziosa balsamicità.

In occasione del funerale di Pier Paolo Pasolini, lo scrittore Alberto Moravia disse: “Abbiamo perso prima di tutto un poeta e poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo (applausi). Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro…” G33 IGT 2020 (Sangiovese, Merlot, Petit Verdot) nasce solo dalle annate migliore, questa è la seconda. 33 sono gli anni di Cristo, la sincerità, l’amore. Di questo pregiato nettare se ne producono poco più di mille bottiglie. Un rosso sensuale tinge il vetro come un rossetto passionale. Etereo, balsamico, fruttato, floreale, succulento… Un assaggio emotivo perché solo attraverso il bacio si può iniziare ad assaporare l’anima altrui.