L’Abruzzo secondo Centorame…








È con entusiasmo che Lamberto Vannucci descrive la sua azienda agricola Centorame (Teramo). “La nostra avventura è iniziata nel 1987 grazie prima a mio nonno mezzadro che, come liquidazione, aveva ricevuto tre ettari di terreno, per poi passare nelle mani di mio padre che si è sempre occupato dello studio da commercialista per dedicarsi, durante il tempo libero, alla sua vera passione, la campagna, coadiuvato da mia madre”. È così che un giovane uomo torna indietro nel tempo, rammenta i sacrifici del nonno e nel 2002 si dedica completamente alla vigna trasformando un piccolo appezzamento di terreno a 19 ettari ai quali dedica la sua esistenza. È grato al genitore che gli ha trasmesso il senso del dovere, l’attaccamento al suolo, il valore della terra e soprattutto il sentimento della famiglia, visto che oggi Lamberto si accompagna a Pina con la quale ha generato Mariano (nome del nonno), Michelangelo, Annasofia e Alessandro, sperando, ma senza forzature, che almeno uno di loro possa intraprendere la strada già solcata da qualche generazione. Lamberto tratta la terra con cura seguendo il corso delle stagioni, tentando di mantenere il ciclo vitale, praticando il sovescio, modo naturale ed efficace attraverso il quale fertilizzare il terreno. I vigneti più antichi raggiungono i 45 anni di età. Montepulciano, Trebbiano, Pecorino e Passerina sono i vitigni appena entrati in scena in uno spettacolo teatrale ancora tutto da scrivere.
Proprio in questi giorni è stato possibile sorseggiare tali nettari presso il ristorante Farina di via Ergisto Bezzi, 31 (Trastevere) realtà da gustare e soprattutto vivere, visto che la gestione è professionale, socievole e i piatti acchiappano già alla vista. Interpreti della serata la professionale sommelier Giorgia Madaro, generosa negli interventi, discreta nei commenti, sempre attenta con gli avventori e appassionata del suo ruolo assieme, ovviamente, al produttore.
Le Crocché di patate dolci con funghi porcini, pancetta coppata croccante e provola dolce si accoppiano ad Anna (Pecorino 100%) Metodo Classico, maturazione e affinamento di 48 mesi sui lieviti, dalle nuance preziose, il perlage fine e persistente nel quale la mineralità regna. Crosta di pane poi si trasforma in burro fuso, susina gialla, melone, felce, citronella regalano un assaggio elegante, compagno versatile di abbinamenti intriganti, un asso vincente che, in bocca, si trasforma in un’onda sapida e fresca degna di un surfista alla ricerca di emozioni.
Tua Pina 2022 IGT Colli Aprutini 2022 (Pecorino 100%) è un atto d’amore verso la compagna, proprio come l’etichetta generata da un artista nella città romantica di Praga che suggella, ancora una volta, il loro sentimento. Pepe bianco, miele di acacia, mango su sbuffi di pepe bianco concedono un assaggio equilibrato nel quale sapidità e acidità si abbracciano in un movimento vorticoso proprio come Paolo e Francesca descritti da Dante nel V canto dell’Inferno. La bottiglia termina subito, riscalda i cuori e invita alla passione. L’abbinamento con un Risotto alla zafferano con polvere di pomodoro e crumble di melanzane fritte può essere un buon accostamento.
Castellum Vetus 2018 (Montepulciano 100%) sfiora lo Spezzatino di cinghiale speziato con polvere di cacao amaro e carota in doppia consistenza. Un impenetrabile rubino profuma di marasca, carruba, rabarbaro su uno sfondo di pepe neo, coriandolo, chiodi di garofano. Il sorso è piacevolmente vellutato, copioso. Un must per gli amanti della rotondità.
L’Abruzzo resta ancora una regione da scoprire, copiosa di storia, di piatti tipici e di nettari che, negli ultimi anni, stanno raggiungendo alte vette…