Sarah Maestri strige a sé Alesia

Chi non ricorda Sarah Maestri nei panni della studentessa un po’ impacciata, Alice Corradi, nella pellicola Notte prima degli esami del 2006 diretta da Fausto Brizi? Successo emozionante che riportò tutti alle ore più temute dei 18 anni, età tanto agognata nella quale si può prendere la patente, si può lasciare la casa natia, si inizia davvero a vivere, ad assaporare la prime libertà e le prime delusioni, a cercare di progettare, di costruire col tentare di realizzare i propri sogni… Anche Sarah, oggi donna matura non di età, ma per le decisioni prese, è una femmina affermata che dimostra ampiamente che quando si decide di raggiungere un obiettivo lo si fa. Stringimi a te Garzanti editore è una testimonianza che si legge tutta di un fiato nella quale una madre decide di avere una figlia e riesce ad ottenerla nonostante una serie di ostacoli, degni di un romanzo intrigante, si susseguano. Sarah intraprende un viaggio per Medjugorje e mentre si trova in questa meta per alcuni desiderata, da altri tanto criticata riceve una telefonata da un amico che le chiede di poter ospitare una bimba proveniente da Chernobyl, cittadina nella quale nel 1986 accadde il disastro nucleare più noto della storia. Le pagine si susseguono veloci come il volo degli uccelli. Scrive la Maestri, parla anche Alesia, la sua bambina. Sentimenti, fraintendimenti, passioni, sospiri su un tappeto di lotta continua si avvicendano. Sarah è una madre single e destina tutte le sue energie nel riuscire ad adottare una bambina che sente essere sua, non la abbandona mai anche quando la salita diventa più ripida, si trasferisce in Russia e per due anni realizza un laboratorio teatrale grazie al quale non solo resta accanto alla sua piccina ma riesce anche a regalare qualche ora di spensieratezza a tutti gli altri orfani i cui destini restano così incerti. Offre loro una prospettiva diversa dell’esistenza, una maggiore consapevolezza di loro stessi e la speranza di un futuro che potrebbe cambiare. Tutto su uno sfondo di burocrazia italiana e non solo, alla quale il tempo non interessa perché trascorre per gli altri non per lei…Gli anni passano. Il filosofo latino Seneca sostiene: “Poca è la vita che viviamo… Tutto il resto è tempo” e noi lo perdiamo in futilità, non sempre per colpa nostra. Gli anni rubati, usurpati, strappati alle due giovani non torneranno più ma è inutile guardarsi indietro, bisogna sbirciare oltre, verso l’orizzonte.  L’attrice italiana oggi è anche una scrittrice, un membro della Commissione centrale di beneficenza Fondazione Cariplo e lavora presso il Miur.  È una madre come tante altre ma con una consapevolezza in più: sua figlia non è capitata, è stata desiderata. Alesia è una ragazza fortunata non perché sia bielorussa e abbia trovato una genitrice italiana ma perché è tanto amata. Ci sono disparati bambini italiani alla ricerca di una famiglia, di un affetto e nessuno lo sa… In loro sono presenti dei vuoti ma chi non li ha… E’ vero hanno subito esperienze difficili ma il sole brilla per tutti se le “congiunzioni astrali” lo permettono. Alesia non è il “compito” di Sarah ma lo è di se stessa. Giovanissima alle prime difficoltà della vita deve soltanto essere più consapevole della sua forza, della sua bellezza, della sua femminilità e non lasciare, come accade per molte donne, di permettere che qualcuno possa schiacciarla… L’amore è altro e Sarah lo ha dimostrato.