I vini del ❤️Chardonnay di Anselmet

È il vino tra i compagni più fedeli che, anche in questo periodo di Covid, riscalda il cuore e rende predisposti alla socievolezza. Ogni regione italiana possiede le sue eccellenze e sebbene la Valle d’Aosta sia la più piccola ospita alcune cantine degne di nota, tra queste la Maison Anselmet. Tre le generazioni che si succedono e si amalgamano rendendo i nettari conoscibili, ricchi, estroversi. Renato, Giorgio e Henri creano dei sorsi memorabili, alcuni dei quali molto particolari e neanche particolarmente diffusi come il Fumin, il Mayolet, il Petit Rouge ma anche il Pinot Nero e lo Chardonnay…

Tra i vini del cuore cito quest’ultimo che ho avuto il piacere di stappare recentemente: Chardonnay  eleve en fut de chene 2015 magnum. Giallo brillante, piacevolmente consistente, boisé di vaniglia, note di burro sciolto, fiori gialli, succulenza della pesca sciroppata, sbuffi fumé regalano un’altra dimensione nella quale ciò che si desidera si ottiene. In bocca la morbidezza avvolge il palato, succulenza, pienezza, buona acidità, epilogo lungo e persistente da abbinare a cibi strutturati. Ancora più eccitante se gustato da solo.

La maison l’ho rivisitata quest’anno, mancavo dal 2017. Ad accogliermi il sorridente Renato, sempre più consapevole della bravura del figlio e orgoglioso dell’amore che il nipote racchiude nelle bottigle. Tra gli assaggi più sorprendenti Balos dal rosso porpora, molto sensuale e dal sapore carnoso… Ma questa è un’altra storia …